Sassari

“I miei genitori sono contrari alle armi, allora me le fabbrico io”: minorenni indagati anche in Sardegna

Sperimentavano sui social miscele esplosive con sostanze acquistate online, condividendo le proprie esperienze e dandosi consigli a vicenda

“I miei genitori sono contrari alle armi, allora me le fabbrico io”: minorenni indagati anche in Sardegna

Di: Alessandra Leo


Utilizzavano alcuni spazi Telegram per condividere le proprie esperienze su armi ed esplosivi.

Grazie a una complessa attività di polizia giudiziaria, condotta tra ottobre 2022 e febbraio 2023, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano hanno individuato diversi minorenni, residenti in diverse aree geografiche d’Italia, tra cui la Sardegna, accumunati dalla passione per le armi.

A tal proposito, qualcuno ha affermato “I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte [...] Ci ho sparato con una glock vera... [...] Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni [...]”.

Nelle chat i giovanissimi raccontavano di andare in giro con coltelli, spesso addirittura con pistole (a salve o da softair), incuranti di possibili controlli da parte delle forze dell’ordine, come riscontrato in altre dichiarazioni: “Io avevo una glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano [...] io sono andato con un multitool con coltello, rischiato molto di andare al minorile [...] Io portavo quello a scatto nel giubbino”. Spesso pubblicavano anche foto e video che mostravano armi da taglio, da sparo e da softair, esposte in posa o durante l’effettivo utilizzo.

Nelle discussioni su Telegram chiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori, pubblicando anche foto degli ordigni realizzati, scrivendo “avete mai fatto una molotov? io si [...] martedì provo a fare del napalm [...] Qualcuno ha ha un video Tutorial per un detonatore? [...] buon pomeriggio, ecco a voi un piccolo dispositivo. [...]”.

Al termine dell’indagine, coordinata dal Procuratore Capo del Tribunale per i Minorenni di Milano dott. Ciro Cascone e dal Sostituto Procuratore dott.ssa Sabrina Diratarnto, nella mattinata odierna la Polizia Postale, in collaborazione con le Digos e con l’ausilio di unità cinofile specializzate della Polizia di Stato, ha eseguito 8 perquisizioni nelle città di Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.

I fatti rientrano in una più ampia problematica di utilizzo distorto dei social network e delle altre risorse della Rete da parte di giovani e giovanissimi.

Tutti gli utenti devono segnalare eventuali contenuti illeciti in rete, informando immediatamente la Polizia Postale o attraverso il sito internet e i profili social del Commissariato di P.S. Online (dove si possono trovare linee guida e suggerimenti utili per contenere i rischi della rete), o rivolgendosi direttamente ai Centri e alle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica presenti su tutto il territorio nazionale.


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