Massimo Zedda attacca Solinas: “Perché questo fastidio per la trasparenza di atti e delibere?”
Il Consigliere regionale dei Progressisti: “Curioso di conoscere la risposta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione”
Di: Antonio Caria
“L’ultima geniale trovata autunnale è quella di negare alle cittadine e ai cittadini, alle imprese e all'opposizione la possibilità di accedere in modo trasparente alle delibere e agli atti prodotti dal centrodestra al governo dell’isola”.
Lo sottolinea, in un post su Facebook, il Consigliere regionale dei Progressisti, Massimo Zedda, che sferra un nuovo attacco al Governatore Christian Solinas.
“Il Presidente della Regione – queste le sue parole – ha deciso che d’ora in poi per poter vedere un documento sul sito sarà necessario fare una formale richiesta di accesso agli atti, per ottenere il provvedimento che si vorrebbe consultare. L’amministrazione pubblica, da decenni, è obbligata a pubblicare e garantire a tutti, nel modo più semplice possibile, l’accesso alle informazioni e ai documenti prodotti, a chiunque senza bisogno di un permesso o di una richiesta”.
“Questo per semplificare e non impegnare – ha aggiunto – ingenti risorse di denaro e di personale nel rispondere alle numerose richieste, ma soprattutto per un principio democratico di controllo da parte dell’opinione pubblica che non deve far paura. Il presidente senza controllo ha eliminato i cittadini controllori, ci restano solo quelli che vorremmo e vorremo controllare”.
“Era da mesi che con ritardo increscioso non venivano pubblicate per tempo e rese visibili le delibere, il problema – ha rimarcato Zedda – è stato risolto alla radice cancellando il principio della trasparenza nella Regione Sardegna. Perché questo fastidio per la trasparenza? Delle due l’una: o le delibere contengono illegittimità che non devono diventare pubbliche oppure non esistono”.
“Sono proprio curioso – ha concluso – di conoscere la risposta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione alla comunicazione formale che abbiamo fatto, come opposizione, per denunciare questo scandalo”.