Crisi Porto Canale. Alessandra Zedda: “Pronti a chiedere l’aiuto di Mattarella”
La Vice presidente della Giunta regionale: “Non c’è più tempo”
Di: Antonio Caria
“Non c’è più tempo. Per garantire il diritto dei lavoratori, sancito dalla costituzione, siamo pronti a chiedere l’intervento del Capo dello Stato”. Sono queste le parole dell’Assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, oggi al termine dell’incontro sulla vertenza del Porto Canale.
Erano presenti anche gli assessori all’Industria, Anita Pili, e ai Trasporti, Giorgio Todde, il vice sindaco del Comune di Cagliari, Giorgio Angius, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, le organizzazioni sindacali e di categoria. Dall’incontro è emersa l’esigenza di un incontro urgente con il ministri dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Infrastrutture e Trasporti.
“Fra le priorità emerse e condivise nella giornata di oggi – ha aggiunto la Zedda Zedda, vice presidente della Giunta Solinas – la necessità di chiedere l’interruzione delle procedure di licenziamento per almeno un mese, la messa in campo di qualsiasi azione rivolta alla salvaguardia dei lavoratori e il congelamento delle procedure relative alla concessione per il transhipment. La Regione chiederà un incontro urgente con l’azienda per avere le risposte sulla cassa integrazione per cessata attività che attende dal 31 luglio”.
“La strategicità del transhipment non è in discussione e il rilancio del Porto Canale è fondamentale per l’occupazione e lo sviluppo”, queste le parole di Todde.
“È necessario richiamare il governo – ha rimarcato la Pili – e i relativi ministri alle loro responsabilità, chiedendo risposte pronte e certe per il futuro del porto canale. Far morire il transhipment significa danneggiare ancora una volta la nostra Sardegna”.
