Cagliari

Chiude la casa famiglia. Sorgia: “Un risparmio, ma senza creare disagi psicologici ai minori”

La notizia dei trasferimenti dei piccoli ospiti ha creato un polverone di polemiche

Chiude la casa famiglia. Sorgia: “Un risparmio, ma senza creare disagi psicologici ai minori”

Di: Alessandro Congia


La data ormai certa è quella del 14 luglio, si parla di ‘temporanea chiusura della struttura per lavori di ristrutturazione’ e di un nuovo bando in tempi brevi per garantire la continuità del servizio, proprio perché l’appalto risulta scadere proprio in quel mese. Che ne sarà dei bambini (almeno una decina gli ospiti del centro) e del personale che si occupa di gestire la struttura? 

Lo ha chiesto il consigliere comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia, al sindaco Massimo Zedda, in un’interrogazione scritta con la quale si chiedono immediati chiarimenti: “La struttura di via Verdi – afferma Sorgia - è l’unica in città che viene gestita direttamente dall’amministrazione comunale mediante regolare appalto vinto dalla cooperativa sociale Promozione, occorre tenere nella debita considerazione la situazione di 10 minori che sono purtroppo costretti a vivere al di fuori delle proprie famiglie, tale chiusura provocherà il trasferimento di tali bambini, con inevitabili ulteriori difficoltà, e con un necessario progetto personalizzato per ognuno di loro. Tale trasferimento potrebbe essere meno vantaggioso anche da un punto di vista economico per l’amministrazione comunale, nell’ottica di una ottimizzazione del servizio sarebbe auspicabile in futuro sostenere la politica dell’affido, una procedura che consentirebbe inoltre un risparmio per le casse comunali: infatti un bambino in casa famiglia costa fino ad euro 3.000, mentre lo stesso in affido familiare ne costerebbe circa euro 500. Si potrebbero creare le condizioni di procedere alla manutenzione ordinaria dello stabile di via Verdi per “lotti funzionali” – suggerisce l’esponente di Palazzo Bacaredda - evitando così di trasferire i bambini in altre strutture, salvaguardando di fatto la loro condizione, di fatto tale situazione, oltre a causare la perdita di continuità del servizio, crea notevoli problemi legati in particolare alla cessazione di rapporti umani tra i 10 bambini e gli operatori. Per questo – ha concluso Alessandro Sorgia – ho chiesto al primo cittadino che si attivi prontamente per eliminare le criticità e l’intollerabile stato di incertezza (che sta creando grave disagio psicologico in alcuni dei giovani ospiti) evidenziate nella presente interrogazione, e, se del caso, nelle more di un nuovo bando, prevedere la proroga dell’attuale servizio, limitando di fatto ulteriori disagi”.

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