Fim, Fiom e Uilm chiedono "un definitivo cambio di passo" per il rilancio dell’ex Alcoa, oggi Sider Alloys, a Portovesme. I sindacati sottolineano come il territorio del Sulcis sia "alla canna del gas" e attendono che il vertice convocato al Mimit il 15 settembre alle 15 porti risposte concrete, senza ulteriori rinvii da parte del ministro e della Regione.

"Sette anni fallimentari, questo può essere il riassunto consuntivo della gestione Sider Alloys nella fabbrica di alluminio primario a Portovesme – denunciano le tre sigle – Nessun rilancio industriale, debiti nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle istituzioni, dei fornitori, degli appaltatori, mancato rispetto delle norme ambientali. Una fuga di massa da un progetto costruito sulla sabbia, ormai insostenibile dall’attuale proprietà. È impensabile dare ulteriore credibilità a un soggetto che ha fallito tutti gli appuntamenti da sette anni a questa parte e sarebbe ancora peggio pensare a ulteriori finanziamenti e norme ad hoc che questa proprietà non è stata in grado di sfruttare nel corso degli anni".

"È stato praticamente bruciato l’accordo di programma con i suoi finanziamenti: il Via, l’Aia, l’accordo bilaterale che garantiva un costo energetico competitivo – aggiungono Fim, Fiom e Uilm – Il tutto in una fase in cui l’alluminio primario non ha mai conosciuto crisi di mercato, con le richieste del prodotto che non sono mai andate in crisi e anche per il futuro si prevede lo stesso trend. Per queste ragioni, il governo nazionale e quello regionale devono intensificare l’avvio di un nuovo rilancio, che non può più essere Sider Alloys, le possibilità ci sono".