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La gestione ordinaria dell’Eurallumina di Portovesme rischia di fermarsi ancora prima di poter avviare il piano di rilancio dello stabilimento, che produce allumina, primo anello della filiera dell’alluminio. Il decreto energia per la Sardegna, atteso da giugno a Palazzo Chigi e destinato a garantire approvvigionamenti e costi più sostenibili per famiglie e imprese, non è ancora stato approvato. Intanto la proprietà russa sembra intenzionata a ridurre drasticamente le spese.
"Abbiamo incontrato i rappresentanti dell’azienda che ci hanno riferito che la Rusal non è più intenzionata ad anticipare le spese per la gestione della fabbrica che ammontano a circa 2,2-2,5 milioni di euro al mese, stante il congelamento dei conti correnti della multinazionale russa da parte Comitato di sicurezza finanziaria, organo del ministero dell’Economia e delle finanze – spiega il segretario territoriale della Filctem Cgil, Emanuele Madeddu – a oggi la disponibilità finanziaria dell’azienda è stimata in tre mesi. È una situazione paradossale a fronte di un Dpcm energia che tarda ad arrivare e di altre aziende in Europa nella medesima situazione che non sono state sanzionate come Eurallumina in Italia".
Domani i sindacati si riuniranno in assemblea nello stabilimento alle 11 per decidere possibili iniziative di protesta. Giovedì, intanto, si preannuncia un sit-in davanti alla prefettura di Cagliari per sollecitare l’intervento del prefetto e portare la vertenza al tavolo del governo.