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Il nuovo anno scolastico si apre all’insegna del divieto di smartphone in classe, che a Bolzano arriva fino ai licei. In Alto Adige questa mattina sono tornati sui banchi 90.156 studenti, mentre le lezioni sono riprese anche in alcuni comuni molisani. Nei prossimi giorni toccherà a Trentino, Veneto e Valle d’Aosta, mentre la maggior parte delle scuole italiane riaprirà il 15 settembre.
"Sicuramente l’indicazione del ministro Valditara va nella direzione della buona educazione. Accogliamo volentieri le misure, lasciando spazio al buonsenso dei dirigenti per proporre progetti, magari indirizzati proprio per l’uso consapevole dello smartphone", ha commentato l’assessore provinciale Marco Galateo. Per Vincenzo Gullotta, sovrintendente della scuola di lingua italiana, "i regolamenti vietavano già l’utilizzo dello smartphone. Il nostro invito è quello di leggere la circolare e le indicazioni del ministero, ma la sfida educativa è quella di fare una riflessione, insieme ai ragazzi, per un uso critico, consapevole e rispettoso dello smartphone in classe".
Il divieto, però, non è semplice da applicare. I docenti segnalano come smartwatch e dispositivi nascosti rendano il controllo difficile. Alcuni istituti hanno adottato soluzioni alternative: al liceo dei Francescani di Bolzano i cellulari vengono depositati all’inizio delle lezioni in armadietti chiusi a chiave. "All’inizio c’era un po’ di scetticismo, ma il sistema funziona ed è stato promosso anche dagli studenti", racconta il preside Wolfgang Malsiner.
Non mancano le critiche: "Siamo convinti che con regole così rigide la competenza mediatica non possa essere incentivata", osserva Nadine Thomaseth della Consulta provinciale. All’istituto tecnico “Scarpellini” di Foligno, invece, gli studenti sono custodi dei propri dispositivi, da tenere spenti negli zaini.