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Non si ferma la caccia ad Attilio Cubeddu, latitante dal 1997, quando fece perdere le proprie tracce dopo non aver fatto ritorno nel carcere di Badu 'e Carros a Nuoro, al termine di un permesso. Da allora l’uomo non è stato più rintrracciato, ma le indagini non si sono mai fermate.
Cubeddu era detenuto per sequestro di persona e altri reati: negli anni Ottanta aveva partecipato, insieme ad altri criminali, a una serie di sequestri a scopo di estorsione in Toscana e in Emilia-Romagna, tra cui quelli di Cristina Peruzzi e Patrizia Bauer. Successivamente, durante i primi anni della sua latitanza, venne condannato anche per il rapimento dell’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini.
Questa mattina, in Ogliastra, i Carabinieri hanno eseguito una ventina di perquisizioni nei confronti di familiari e soggetti ritenuti vicini al latitante, tutti indagati per procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
Le operazioni sono condotte dal Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) con il supporto dei comandi provinciali dei Carabinieri di Nuoro e Livorno, del RIS di Cagliari, dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna e dell’XI Nucleo Elicotteri Carabinieri di Cagliari, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Roma.
Oltre alle perquisizioni, sono in corso accertamenti scientifici per ottenere tracce biologiche utili alla ricostruzione del profilo genetico completo di Cubeddu, nella speranza di trovare nuovi indizi che possano portare alla sua cattura, dopo quasi trent’anni di latitanza.