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L'analisi delle acque reflue urbane restituisce la fotografia di una realtà inquietante per quanto concerne il consumo di sostanze stupefacenti in Italia. I dati nazionali non solo non accennano a diminuire, ma in alcune aree del Paese crescono in maniera significativa.
OLBIA MARKET SARDO DELLA DROGA
A emergere con forza dalla Relazione 2025 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia è un dato che riguarda da vicino la Sardegna: Olbia è tra le città italiane con i più alti livelli di consumo di cannabis e cocaina, posizionandosi stabilmente ai vertici nazionali.
Lo studio, condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha analizzato nel 2024 le acque reflue di 38 città italiane, stimando così i consumi reali di sostanze psicoattive. Il metodo, sempre più diffuso in ambito scientifico, permette di misurare la presenza di residui metabolici delle droghe una volta arrivate ai depuratori, offrendo una stima precisa e indipendente dai dati dichiarati o dalle denunce.
CANNABIS E COCAINA
Nella classifica nazionale, Olbia figura tra le città con i più alti livelli di consumo di cannabis, con valori tra le 95 e le 100 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti — numeri comparabili a quelli di realtà ben più grandi e complesse come Roma e Bologna.
Allarmanti anche i dati relativi alla cocaina, seconda sostanza più diffusa a livello nazionale: anche in questo caso, Olbia registra consumi altissimi, tra le 23 e le 25 dosi giornaliere per 1.000 abitanti, posizionandosi al livello di centri come Rimini, Venezia e Montichiari.
A livello nazionale, il consumo di cannabis si mantiene stabile rispetto al triennio 2020–2022, così come quello di anfetamina, che resta marginale (0,02 dosi/1.000 abitanti/giorno). Crescono invece leggermente i consumi di cocaina (circa 11 dosi in media nazionale) e metamfetamina (0,15 dosi).
A CAGLIARI METANFETAMINE IN AUMENTO
Anche in Sardegna, seppure con dati più contenuti rispetto al nord e al centro, si segnala un incremento del consumo di metamfetamina a Cagliari, mentre il consumo di ecstasy è in crescita in diverse città.
L’eroina, un tempo simbolo della tossicodipendenza, registra un netto calo (da 2,8 a 1,2 dosi), mentre risulta in aumento l’uso di ecstasy, passata da 0,06 a 0,15 dosi giornaliere.
ALLARME OLBIA
È il caso di Olbia a destare maggiore preoccupazione. Città turistica, crocevia commerciale e punto nevralgico del nord-est sardo, i dati che emergono pongono interrogativi urgenti sul tessuto sociale, sull’impatto dei flussi stagionali e sulla rete di distribuzione delle sostanze.
Il fatto che una città di medie dimensioni come Olbia mostri livelli di consumo così alti rispetto a molte metropoli italiane non può essere considerato un’anomalia statistica, ma va letto come il segnale di un fenomeno strutturale che coinvolge fasce sempre più ampie e trasversali della popolazione, comprese quelle giovanili.
Di fronte a questi dati, appare chiaro che è necessario rafforzare gli strumenti di prevenzione e informazione nelle scuole, nei centri di aggregazione e nei presidi sanitari del territorio. Serve una risposta integrata che unisca politiche sociali, interventi educativi e monitoraggio costante.