Proseguono senza sosta le indagini sull'omicidio di Marco Pusceddu, il 51enne di Portoscuso centrato da numerosi colpi di pistola nella sede del 118 Intervol a Buddusò, dove lavorava, attorno alle 23 del 7 agosto scorso. Un'esecuzione in piena regola, che ha lasciato sgomenta il paese del Monteacuto, intento a domandarsi se la violenza cieca fosse maturata in seno alla comunità stessa.

OMBRE DAL PASSATO

Invece, secondo quanto emerge, gli inquirenti starebbero seguendo una pista che porta nel Sulcis Iglesiente, territorio del sudovest dell'Isola dal quale proveniva la vittima.

L'uomo, infatti, tre mesi prima del delitto era stato aggredito in una piazzola di sosta lungo una strada provinciale fra Cortoghiana e Portoscuso. Colpito alla testa con un pesante oggetto contuntende, era stato ritrovato privo di sensi dai soccorritori. In quella occasione venne traferito d'urgenza in ospedale, in condizioni critiche. Entrato in coma, si riprese solo dopo diversi interventi chirurgici raccontando poi di non ricordare nulla dell'accaduto.

L'ex compagna di Marco Pusceddu, inoltre, qualche giorni prima della misteriosa aggressione, si era recata dai carabinieri e aveva querelato l'uomo accusandolo di maltrattamenti e stalking. Una vicenda tutta da chiarire e sulla quale le indagini erano ancora in corso.

Un altro episodio all'attenzione degli inquirenti sarebbel'intrusione di una persona mai identificata nel cortile della sede Intervol di Berchidda, dove la vittima aveva operato prima di trasferirsi a Buddusò.

NOTTE DI SANGUE

Il killer che ha colpito il 7 agosto a Buddusò avrebbe agito con decisione e freddezza. Un semplice cappuccio in testa, avrebbe bussato alla porta del locale e dopo aver chiesto della vittima, "Dov'è Marco Pusceddu?", gli avrebbe puntato la pistola al petto premendo il grilletto almeno quattro volte.

Gli inquirenti hanno già acquisito le immagini di diversi impianti di videosorveglianza installati nei pressi della sede del 118 di via Nenni. I filmati potrebbero aver immortalato il passaggio dell'assassino e dunque fornire elementi fondamentali per individuarlo e aiutare a capire se abbia agito da solo o con un complice che lo ha atteso a bordo di un'auto per assicurargli una fuga agevole.

L'AUTOPSIA

Ieri, 11 agosto, si è svolta presso l’Istituto di patologia forense di Sassari l’autopsia sul corpo dell’uomo. L'esame, durato tre ore, è stato compiuto su disposizione della Procura e della pm Elisa Succu dal medico legale Giovanni Sciarrotta. I risultati saranno trasmessi entro 60 giorni e saranno determinanti per ricostruire meglio la dinamica dell'omicidio.