Emergono nuovi dettagli dalle conversazioni, con gli investigatori, di Emanuele Ragnedda, l'imprenditore vinicolo di Arzachena, reo confesso del femminicidio di Cinzia Pinna, 33enne di Castelsardo scomparsa lo scorso 11 settembre e ritrovata senza vita dopo 13 giorni. Attualmente detenuto nel carcere di Bancali a Sassari, dopo essere stato trasferito dalla casa circondariale di Nuchis a Tempio Pausania, Ragnedda avrebbe parlato della ristoratrice di San Pantaleo e sua amica, attualmente sotto indagine per il suo presunto coinvolgimento nella vicenda.

Anche se Ragnedda sostiene che la donna non abbia avuto alcun coinvolgimento nelle fasi successive all'omicidio, gli inquirenti continuano a indagare su di lei, sospettando che possa aver aiutato Ragnedda a eliminare le prove e a ripulire la scena del crimine dopo l'assassinio di Cinzia Pinna nella tenuta Conca Entosa.

Oltre alla donna, indagato per favoreggiamento è anche un giovane lombardo di 26 anni, che ha richiesto di essere interrogato al più presto tramite i suoi legali Nicoletta Mani e Maurizio Mani.

UN NUOVO SOPRALLUOGO

Durante il pomeriggio di oggi, mercoledì 1° ottobre, è previsto un nuovo sopralluogo nella tenuta tra Palau e Arzachena con gli esperti forensi nominati dalla pm di Tempio, Noemi Mancini, e i consulenti delle parti coinvolte nell'inchiesta.

Prima di tornare sul luogo del delitto e dove è stato ritrovato il corpo di Cinzia Pinna, alle 15:30 verranno assegnati gli incarichi ufficiali davanti agli avvocati presso la caserma dei Carabinieri di Palau. Non è esclusa la partecipazione di Ragnedda al sopralluogo, come richiesto attraverso il suo legale Luca Montella, al fine di fornire ulteriori dettagli agli investigatori e chiarire punti ancora oscuri della sua confessione.

All’ingresso della caserma dei Carabinieri di Palau, l’avvocata Antonella Cuccureddu, legale della famiglia Pinna insieme al collega Nino Cuccureddu, ha ribadito l’impegno dei parenti della vittima: “La famiglia Pinna eserciterà tutte le facoltà che gli sono consentite in questa fase con l'obiettivo di raggiungere quanto prima, ma sapendo che i tempi saranno non brevi, una verità il più possibile completa”. Convocati dalla pm Noemi Mancini per l’assegnazione degli incarichi ai periti, erano presenti anche i difensori del 26enne lombardo Luca Franciosi. La sua legale, Nicoletta Mani, ha chiesto un interrogatorio formale, respingendo ogni ipotesi di contatti sospetti con l’altra indagata e chiarendo che il giovane “non era il giardiniere di Ragnedda” ma soltanto un conoscente.

DOMANI L'AUTOPSIA

Domani, giovedì 2 ottobre, è programmata a Sassari l'autopsia sul corpo di Cinzia Pinna, condotta dal medico legale Salvatore Lorenzoni. L'autopsia mira a determinare se vi siano stati ulteriori colpi di pistola oltre a quello già rilevato dallo scanner e se sia stata subita violenza sessuale prima dell'omicidio.