Sono un giovane lombardo di 26 anni e una donna ristoratrice di San Pantaleo le due persone coinvolte nell'inchiesta sul femminicidio di Cinzia Pinna, con l'accusa di favoreggiamento. Si presume, infatti, che abbiano aiutato Emanuele Ragnedda, l'imprenditore vitivinicolo di Arzachena e reo confesso del reato, nel disfarsi degli oggetti personali della vittima e nel ripulire il casolare dove è avvenuto il delitto.

Il giovane era inizialmente sospettato di aver occultato il cadavere, ma la confessione di Ragnedda lo ha scagionato da questa accusa. Ora, secondo gli inquirenti, entrambi potrebbero aver avuto un ruolo dopo il delitto, incluso il trasporto di un divano intriso di sangue.

"A questo punto, visto gli ulteriori sviluppi di oggi, abbiamo chiesto di essere sentiti dagli inquirenti - ha annunciato all'ANSA Nicoletta Mani, l'avvocata che insieme al collega Maurizio Mani difende il 26enne, prossimo quindi all'interrogatorio - Il capo di imputazione è in divenire. Ne siamo venuti a conoscenza stamane quando ci è stato notificato l'avviso del conferimento degli incarichi ai medici legali per l'autopsia".

Giovedì 2 ottobre l'autopsia

L'autopsia è prevista per giovedì 2 ottobre a Sassari, con il medico legale Salvatore Lorenzoni che condurrà l'esame alla presenza del difensore di Ragnedda, Luca Montella, e di vari consulenti e rappresentanti.

Domani, alle 15:30, ci sarà la designazione degli incarichi presso la caserma dei carabinieri di Palau, seguita da un sopralluogo alla tenuta ConcaEntasa, al quale potrebbe partecipare lo stesso Ragnedda. La pm Mancini ha costituito un collegio di tre esperti per effettuare accertamenti sulla salma e sul luogo del ritrovamento della vittima. Oltre al medico legale Lorenzoni, fanno parte del team l'entomologa forense Valentina Bugelli e il tossicologo forense Silvio Chericoni. I tre esperti dovranno investigare su possibili violenze sessuali, sulla posizione della vegetazione trovata sopra il corpo e sull'assunzione di droghe e alcol da parte della vittima al momento della morte.