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Cresce la preoccupazione tra gli allevatori sardi per l’emergenza legata alla dermatite nodulare contagiosa (Lumpy skin disease), che ha già portato al blocco delle movimentazioni dei bovini per dieci giorni. Cia Agricoltori Italiani Sardegna e Confagricoltura chiedono un incontro urgente alla Regione per fare il punto sulla situazione.
“L’attuale provvedimento di blocco delle movimentazioni degli animali sta creando incertezze e preoccupazioni tra gli allevatori – spiegano – anche in funzione dei contratti stipulati per la commercializzazione dei capi”.
La Cia sottolinea la necessità di rafforzare il ruolo operativo dei servizi veterinari: “Devono riappropriarsi della funzione di prevenzione e cura negli allevamenti, oggi appesantita da troppi oneri burocratici, che potrebbero essere affidati ad altri soggetti già presenti sul territorio”.
Un appello netto anche alla politica: “La Regione e le istituzioni intervengano nell’immediato, supportando e sostenendo gli allevatori sardi – ribadiscono i rappresentanti di Cia Sardegna – Il confronto con le associazioni è più che mai necessario, per conoscere le azioni da intraprendere e coinvolgere direttamente chi lavora nel comparto”.
Sulla stessa linea Confagricoltura Sardegna. “Per una buona riuscita delle azioni di contenimento ed eradicazione della malattia – afferma il presidente Stefano Taras – serve il confronto costante con tutti i portatori di interesse. Il cordone sanitario va affiancato dalla collaborazione propositiva di chi lavora in campagna”.
“Abbiamo chiesto fin dall’inizio l’attivazione di una task force operativa – conclude Taras – ma ora serve anche una task force organizzativa. Attendiamo un riscontro celere dalla Regione”.