Il legame tra Aritzo e le sue colture simbolo – il castagno, il nocciolo e il noce – affonda le radici in una storia secolare fatta di tradizioni contadine, conoscenze tramandate e paesaggi plasmati dall’uomo in armonia con la natura.

Per generazioni, questi alberi hanno rappresentato non solo una risorsa economica, ma anche un elemento identitario profondo per la comunità aritzese: dalle castagne, protagoniste dell’autunno e delle antiche sagre paesane, alle nocciole e alle noci, frutti pregiati di un’agricoltura familiare e sapiente.

STRATEGIE PER IL FUTURO

Oggi, in un tempo in cui molte terre rischiano l’abbandono e i saperi rischiano l’oblio, il rilancio di questa filiera assume un valore strategico. È in questo solco che nasce l’Associazione del Castagno, del Nocciolo e del Noce di Aritzo, con l’obiettivo di custodire, valorizzare e proiettare nel futuro una parte fondamentale dell’identità del paese.

Il nuovo progetto sarà intitolato a Toto Pranteddu, figura storica della cultura agricola locale, "uomo profondamente legato alla terra e alla sua comunità – spiegano i promotori –, promotore instancabile delle tradizioni agricole e ambientali di Aritzo". La presentazione è in programma sabato 12 luglio alle ore 11, presso la Sala Stampa del Museo MURA di via La Marmora.

LE FINALITÀ

Fra le encomiabili finalità perseguite dall’associazione, il recupero dei terreni ormai non più produttivi, rivalutazione di antiche cultivar tra le quali "Funtana Frida", "Bizea" e "Donna Teresa".

Durante la conferenza stampa sarà presentato il nuovo marchio commerciale, nato per identificare e certificare la qualità, la provenienza e l’autenticità dei prodotti derivati da castagni, noccioli e noci coltivati nel territorio di Aritzo.

“Il marchio – spiegano i soci del nuovo coordinamento – diventerà un simbolo distintivo per produttori e trasformatori locali, contribuendo a promuovere un'agricoltura sostenibile e a rafforzare l’identità territoriale nei mercati locali e nazionali”.

Nel corso della conferenza stampa, che sarà un importante momento di analisi e approfondimento, verranno illustrati gli scopi dell’associazione e i primi progetti previsti per la stagione 2025-2026.

INTERVENTI E CONTRIBUTI

La seduta sarà aperta dagli interventi dei fondatori e dei rappresentanti dell’associazione, del presidente Nicola Melis, dei produttori e del sindaco di Aritzo Paolo Fontana.

Il prof. Emmanuele Farris, docente ordinario di Botanica Ambientale e Applicata presso l’Università di Sassari, terrà una lezione su “Il valore ambientale dei boschi di castagno, nocciolo e noce”. Importanti i contributi di Alfredo Maccioni (Ricercatore Università di Sassari), Alessandro Serra (Direttore Federazione Provinciale Coldiretti Nuoro), Giorgio Demurtas (Presidente Federazione Provinciale Coldiretti Cagliari), Salvatore Cau (Commissione Agricoltura Regione Autonoma della Sardegna).

Interverranno infine il deputato Pietro Pittalis e i consiglieri regionali Lara Serra e Franco Mula, l’avvocato Sebastiano Tola, il ricercatore Andrea Floris e Daniele Maoddi (presidente ERSU Sassari).

L’evento del 12 luglio non sarà soltanto una presentazione ufficiale, ma l’occasione per segnare l’inizio di un percorso concreto, fatto di confronto, studio e nuove prospettive operative. In un contesto in cui le aree interne cercano strade efficaci per continuare a vivere e a generare opportunità, l’associazione aritzese si propone come uno strumento pragmatico e attivo, capace di tenere insieme risorse naturali, competenze e visioni. Non si tratta di celebrare un passato, ma di entrare nel presente con progetti chiari, strumenti adeguati e una volontà condivisa di fare sistema. Aritzo, da questo punto di vista, sceglie di esserci.