Dopo lo sciopero dello scorso 22 settembre a sostegno della Palestina e contro l'occupazione israeliana di Gaza, il coordinamento regionale confederale Usb ha richiesto con urgenza un incontro al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e alla presidente della giunta Alessandra Todde per esaminare la piattaforma rivendicativa presentata dal sindacato su diversi argomenti.

Tra i punti evidenziati da Usb, "la presa di posizione pubblica e protezione dei partecipanti a seguito dell'attacco illegale inferto alla Global Sumud Flotilla; la compravendita e transito di armi; la questione Rwm; la pressione politica e istituzionale sul Governo italiano; i rapporti accademici con le università israeliane; la trasparenza sulla presenza di intelligence israeliana in Sardegna; le attività militari nei poligoni sardi".

"Riteniamo che su questi argomenti è fondamentale un confronto per dare voce concreta alla volontà espressa in maniera chiara dal popolo sardo nelle piazze, e che la Regione Sardegna abbia la responsabilità storica e politica di farsi interprete di questa domanda di giustizia e coerenza - sostiene l'Usb - Non sono più sufficienti parole o dichiarazioni simboliche: chiediamo alla Regione di tradurre in atti concreti le proprie prese di posizione, assumendosi la responsabilità politica, di difendere il diritto internazionale, la giustizia e la pace".