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La Necropoli di Tuvixeddu è situata all’interno della città di Cagliari, sull’omonimo colle tra i quartieri di Sant’Avendrace e San Michele. Risalente all’epoca punica è considerata la necropoli più grande del Mediterraneo, nonché luogo di importantissimi ritrovamenti.
Il nome deriva da tuvu cioè “piccolo foro”, questo perché la necropoli è formata da oltre 1.000 tombe scavate a pozzo nella roccia calcarea che si estendono verticalmente per circa 11 metri.
Grazie ai ritrovamenti di utensili in ossidiana e selce è stato scoperto che i primi insediamenti risalgono al Neolitico, il loro periodo di massimo utilizzo però è dal VI al III secolo a.C. dai Cartaginesi e in seguito dai Romani che hanno aggiunto altri siti tombali come La Grotta della Vipera, monumento dedicato da Lucio Cassio Filippo alla moglie Atilia Pomptilla.
Tra le tombe più celebri ci sono: Tomba del Combattente, rappresenta una scena di battaglia, rara nella cultura funeraria punica; la Tomba dell’Ureo, che ha raffigurato al suo interno un serpente alato sacro della religione egizia come simbolo di protezione e la Tomba del Sid, dove è rappresentata la divinità sardo-punica, presente anche nel tempio di Antas (a Fluminimaggiore).
Tra i ritrovamenti più importanti ci sono: Amuleti e scarabei egiziani; Uova di struzzo decorate; Gioielli in oro e argento; Ceramiche fenicie e greche e Lacrimatoi e balsamari.
Il colle subì gravi danni negli anni 80’ quando la zona era sottoposta a scavi per l’estrazione del cemento per via di esplosioni, abusivismo, tombaroli e occupazioni.
Oggi la zona è visitabile gratuitamente, tutti i giorni fino a tarda sera, sono presenti dei percorsi dotati di passerelle in legno vi è inoltre la possibilità di visite guidate al durante eventi come Monumenti Aperti a cui ha partecipato nel 1997. Dal 2014 è aperta tutto l’anno come parco archeologico e naturalistico.
La Necropoli di Tuvixeddu non è solo un sito archeologicoma è anche una finestra sulla storia di Cagliari. Passeggiare tra le tombe scavate nella roccia significa ripercorrere i riti, le credenze e la cultura di un popolo che ha lasciato un’impronta profonda sulla storia Sardegna.