Un 50enne di Bonorva è finito nei giorni scorsi sotto la lente delle indagini del Corpo Forestale con l'accusa di aver appiccato diversi roghi nel territorio. A far convergere gli inquirenti sull'indagato, che presterebbe servizio nella Compagnia barracellare del paese, le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza e alcune rilevazioni satellitari che avrebbero fornito elementi utili a risalire a lui.

INNESCO RUDIMENTALE

Nel mese di luglio, l'uomo è stato arrestato dopo l'ennesimo innesco di un incendio nell'area tenuta sotto controllo dagli operatori antincendio. L'innesco utilizzato, secondo quanto emerso, sarebbe stato un rudimentale congegno per appiccare il fuoco: una sigaretta con infilzato un fiammifero, avvolto in carta per scontrini.

Il 50enne sospettato di aver appiccato diversi roghi dolosi divampati nel territorio comunale tra l’estate 2024 e giugno e luglio 2025. Le fiamme hanno devastato complessivamente oltre 300 ettari di pascoli, boschi e terreni agricoli.

L'uomo, difeso dall'avvocato Fabrizio Manai, ha respinto ogni addebito, sostenendo di essersi trovato nei pressi degli incendi casualmente, lungo la strada che percorre abitualmente per raggiungere il posto di lavoro. Su disposizione del gip di Sassari, Giuseppe Grotteria, il 50enne si trova ora agli arresti domiciliari.

"NESSUNO TOCCHI LA COMPAGNIA BARRACELLARE"

Il sindaco del paese, Massimo D'Agostino, con un lungo e accorato post pubblicato su Facebook vuole allontanare ogni ombra dalla Compagnia barracellare del paese. "Nessuno la tocchi – esordisce il primo cittadino –. I Barracelli sono una delle anime di questo Paese. Da sempre in prima linea, sempre a difendere l’incolumità di tutti, sempre a rendersi disponibili per proteggere la Comunità".

"I Barracelli di Bonorva, gente seria, gente di campagna, abituata da sempre a difendere la propria terra, protagonisti nelle lotte contro l’abigeato, per decenni, con una Compagnia tra le più antiche in Sardegna, tra le più numerose, tra le più prestigiose. Assoluti protagonisti durante il COVID – prosegue D'Agostino –, collaboratori fondamentali dai quali, in quei mesi terribili, ho ricevuto un supporto fondamentale".

"I BARRACELLI SEMPRE IN PRIMA FILA"

"E poi, anni di lotta agli incendi, a qualsiasi ora, con qualsiasi fiamma, con qualsiasi mezzo. Sacrifici, sudore e via, dentro le fiamme a respirare fumo, a salvare quegli animali, a salvare quella casa o semplicemente a tirare quella pompa. Sempre per primi, spesso da soli. Oppure, a fianco del Corpo Forestale, a fianco dei Vigili del Fuoco, in servizio o semplicemente perché si trovavano a passare davanti ad un incendio e davano una mano, sotto l’acqua degli elicotteri che volavano a venti metri, sotto le bombe dei Canadair che sfrecciavano a 100 metri e loro sempre lì, con una frasca in mano, col viso sporco di fuliggine, le divise o i vestiti strappati, con la stanchezza infinita, Barracelli giovani e Barracelli anziani, spesso senza alcun riconoscimento, spesso senza alcuna gratificazione".

"Ma, adesso, dico io GRAZIE alla Compagnia barracellare, ai Barracelli di Bonorva e qualsiasi cosa accadrà nei prossimi mesi, niente potrà scalfire il loro sacrifico e la loro grande devozione nei confronti del Paese. Bonorva è riconoscente ai suoi Barracelli e gli starà vicino".