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Il Consiglio regionale ha approvato il Ddl 83/A, che recepisce in maniera autonoma e ragionata il decreto-legge nazionale “Salva Casa”. Un passaggio che punta al riordino della normativa edilizia in Sardegna, nel rispetto delle specificità dell’isola.
“Secondo l’Eurostat, oltre il 60% del patrimonio immobiliare sardo è stato costruito prima del 1980 – dichiara l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda – e spesso presenta piccole difformità. Oggi offriamo ai cittadini uno strumento per ottenere la conformità degli immobili e tornare a disporne pienamente”.
Il testo regionale riallinea la normativa alla Legge Regionale 23/1985, introducendo novità su tolleranze costruttive, difformità e modalità di regolarizzazione. Non vengono recepite, invece, le norme sui cambi di destinazione d’uso: “La Sardegna ha già una disciplina più avanzata. Il ‘Salva Casa’ consente alle Regioni di introdurre miglioramenti”, precisa Spanedda.
Il ddl è frutto di un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione. “Questo metodo rafforza la qualità dell’azione legislativa in favore dei cittadini”, sottolinea l’assessore.
Obiettivo: semplificare, chiarire e garantire certezze a cittadini, imprese e Comuni. “Guardiamo al futuro, puntando su un ambiente costruito di qualità, dignità e sostenibilità”, conclude Spanedda.