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Più della metà delle donne che sono state vittime di violenza manifestano sintomi di disturbo da stress post-traumatico anche a distanza di anni, mentre circa un quarto presenta segni di depressione e un terzo è considerato ad alto rischio di subire nuove forme di violenza. I risultati provengono da uno studio condotto su un gruppo di cento donne che hanno gentilmente donato campioni di sangue per il progetto di ricerca EpiWE, Epigenetica per le donne, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Ministero della Salute. Lo scopo dello studio è indagare sull'impatto a lungo termine della violenza sul benessere psico-fisico delle donne, analizzando se e in che misura l'esposizione alla violenza influenzi l'attività genetica. Grazie alla collaborazione con la regione Puglia, il progetto si è esteso anche ai minori che sono stati testimoni di atti di violenza, rivelando conseguenze psicologiche significative secondo i primi risultati emersi. L'Iss ha raccolto dati su 76 vittime di violenza, utilizzando il resto del campione come gruppo di controllo e impiegando l'innovativo questionario elettronico EpiWEAT, disponibile in cinque lingue tra cui italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco, per favorire la partecipazione delle donne immigrate e dei mediatori linguistici. I questionari verranno integrati con analisi dei campioni di sangue per individuare eventuali modifiche epigenetiche sul DNA, ossia alterazioni che non influenzano la struttura genetica ma ne possono alterare la funzionalità. Attualmente, il progetto EpiWE coinvolge diverse regioni italiane tra cui Lazio, Lombardia, Campania, Puglia e Liguria, offrendo alle donne la possibilità di contribuire alla ricerca donando un campione biologico.





