Un portale accessibile dal “clear web”, quindi raggiungibile facilmente tramite i motori di ricerca, ospitava migliaia di registrazioni audio e video rubate da più di duemila videocamere di sorveglianza collocate in case, centri estetici e studi medici. A scoprirlo è stata Yarix, società trevigiana specializzata in cybersecurity del gruppo Var, che ha immediatamente segnalato il caso alla Polizia Postale.

Il sito, attivo almeno da dicembre 2024, offriva gratuitamente estratti delle registrazioni e consentiva di acquistare l’accesso diretto a videocamere compromesse, con tariffe che andavano da 20 a 575 dollari. I contenuti, spesso a sfondo pornografico, erano catalogati in base a luoghi, stanze, persone e attività. Dall’analisi degli ID delle telecamere è emerso che i video provenivano da diversi Paesi, tra cui Francia, Germania, Russia, Ucraina, Messico e Argentina. Per l’Italia ne sono stati individuati circa 150, alcuni visualizzati oltre 20mila volte.

Secondo Yarix, "il sito raccoglie migliaia di registrazioni audiovideo, principalmente a sfondo pornografico, trafugati illecitamente da videocamere di sorveglianza domestiche e luoghi come centri estetici o studi medici". L’accesso era libero e il pagamento per i contenuti avveniva anche tramite un bot di Telegram.

Il dominio è registrato alle isole Tonga, scelta che garantisce anonimato e scarsi vincoli legali. Sul portale, nella sezione “About”, si legge che lo scopo dichiarato sarebbe "attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sul problema della fuga di dati personali causata da imperfezioni nell'hardware e nel software".

La segnalazione è stata inoltrata al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Venezia, con cui Yarix collabora da tempo. Gli esperti stanno monitorando il sito e non si esclude che, accanto a filmati autentici di vittime inconsapevoli, siano presenti anche contenuti costruiti ad hoc per incrementare traffico e abbonamenti.