Probabilmente non immaginava, quando ha condiviso quelle parole alimentate da profondo astio, la bufera social che lo avrebbe travolto. Stefano Addeo, 65enne professore di tedesco presso un liceo della provincia di Napoli, nei giorni scorsi aveva pubblicato un grave post indirizzato alla premier Giorgia Meloni, arrivando a coinvolgere la figlia Ginevra, 7 anni, a cui aveva augurato la stessa sorte della “ragazza di Afragola”, ovvero la 14enne Martina Carbonaro, uccisa a colpi di pietra in testa dal suo ex fidanzato.

Bufera social

Condanne, accuse e richieste di sospensione dall’incarico di insegnante. Il gesto del docente non è passato inosservato, scatenando rabbia e indignazione. Nelle scorse ore Addeo aveva provato a riparare il danno tornando parzialmente sui suoi passi: “Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo”, aveva detto inizialmente. Poi aveva affermato di essersi fatto “consigliare” dall’intelligenza artificiale per la pubblicazione del post.

“Mi rendo conto della gravità – aveva aggiunto – ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore”. Il docente aveva anche riferito di aver ricevuto “minacce di morte, insulti e lanci di pomodori contro le vetrine di casa” e di aver sporto denuncia alla polizia postale. “Non ho cancellato il post per paura, ma perché mi sono reso conto da solo che era sbagliato”, ha chiarito.

La lettera e il gesto estremo

Adesso, secondo le ultime indiscrezioni, il 65enne avrebbe tentato il suicidio ingerendo pillole e alcol. Addeo è ricoverato in ospedale a Nola in gravi condizioni, arrivato in pronto soccorso in codice rosso. Nel pomeriggio aveva chiesto con una lettera di poter incontrare la premier: “Nessuna giustificazione per le mie parole, frase inaccettabile – aveva scritto – Le chiedo, se possibile, di potermi incontrare per poterglielo dire guardandola negli occhi. Mi assumo ogni responsabilità, anche se confesso che mai nelle mie intenzioni vi era l'idea di augurare la morte a una bambina. È stata una frase infelice”. Nonostante il gesto estremo, l’uomo non sarebbe in pericolo di vita.