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È nera la fumata della Cappella Sistina dopo il primo scrutinio dei voti del Conclave che eleggerà il successore di Papa Francesco. I cardinali riuniti in isolamento rimandano ai prossimi giorni l'accordo sul nome di chi fra loro sarà il prossimo Papa. L'esito dello spoglio dei voti è arrivato attorno alle 21, con ampio ritardo rispetto all'orario previsto tra le 19 e le 19:20.
Era quantomeno improbabile che i porporati trovassero l'accordo già dal primo voto, che è servito semmai a capire quali sono i profili realmente forti fra i papabili di cui tanto si è parlato in questi giorni. Le prossime ore serviranno agli elettori per capire meglio su chi puntare e quale sarà il candidato ideale per guidare la Chiesa verso le sfide epocali che la attendono.
L'ELEZIONE DEL PAPA
L'elezione del Papa avviene attraverso il Conclave, un processo rigorosamente regolato dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Papa Giovanni Paolo II nel 1996 e successivamente modificata da Papa Benedetto XVI nel 2007.
Il Conclave si svolge nella Cappella Sistina, all'interno del Vaticano, e coinvolge i cardinali elettori, ossia quelli che non hanno ancora compiuto 80 anni al momento dell'inizio della sede vacante. Quelli che stanno prendendo parte all'attuale elezione sono 133.
L'INIZIO DEL CONCLAVE
Il processo è iniziato con la Messa Pro Eligendo Pontifice, celebrata stamane nella Basilica di San Pietro dal cardinale decano Giovanni Battista Re, che ha invitato i confratelli porporati a invocare lo Spirito Santo affinché sia eletto un degno Pastore per la Chiesa, capace di risvegliare le coscienze. Successivamente, i cardinali si sono riuniti nella Cappella Sistina, dove nel pomeriggio hanno prestano giuramento di segretezza e obbedienza alle regole del conclave. Una volta pronunciata la formula latina "Extra omnes" ("Fuori tutti"), tutti gli estranei sono stati allontanati, lasciando solo i cardinali elettori all'interno della cappella.
PROCEDURE DI VOTAZIONE
Le votazioni si svolgono in sessioni giornaliere, con un massimo di quattro scrutini al giorno: due al mattino e due al pomeriggio. Oggi, essendo iniziato il conclave nel pomeriggio, si è votato solo una volta.
Durante ogni scrutinio, i cardinali scrivono il nome del candidato prescelto su una scheda e la depositano in un'urna sull'altare. Prima di votare, ciascun cardinale pronuncia un giuramento in latino, affermando di aver scelto il candidato che ritiene più adatto davanti a Dio. Le schede vengono poi mescolate e contate.
Se il numero delle schede non corrisponde al numero dei votanti, le schede vengono bruciate senza essere lette e si procede a una nuova votazione. In caso contrario, si passa allo scrutinio: tre scrutatori leggono ad alta voce i nomi e annotano i voti. Per essere eletto, un candidato deve ottenere una maggioranza qualificata di due terzi dei voti, fissata al momento sul numero di 89.
LA FUMATA
Al termine di ogni sessione di votazione, le schede vengono bruciate. Se non si è raggiunta l'elezione, si aggiungono sostanze chimiche per produrre una fumata nera, segnalando che non è stato eletto un nuovo Papa. Se invece l'elezione ha avuto successo, la fumata che esce dal comignolo installato sulla Sistina è bianca, annunciando al mondo l'elezione del nuovo capo della Chiesa.
ACCETTAZIONE E PROCLAMAZIONE
Una volta raggiunta la maggioranza richiesta, il decano del Collegio Cardinalizio chiede al candidato eletto se accetta l'elezione. In caso di accettazione, l'eletto sceglie il nome pontificale e si ritira nella cosiddetta "Stanza delle Lacrime" per indossare la veste bianca papale.
Successivamente, il cardinale protodiacono, il francese Dominique Mamberti, annuncerà l'elezione al popolo con la tradizionale formula "Habemus Papam", e il nuovo Papa si affaccerà dalla loggia della Basilica di San Pietro per impartire la sua prima benedizione "Urbi et Orbi".