Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, è una delle figura di spicco della Chiesa contemporanea. Un profilo di valore emerso negli ultimi anni, capace di unire tradizione e innovazione, con una profonda esperienza pastorale e una visione aperta al dialogo. La sua candidatura prende corpo in vista del Conclave che prenderà il via il 7 maggio per eleggere il successore di Papa Francesco, riflettendo il desiderio di una Chiesa che vuole continuare a essere ponte tra culture e religioni diverse.​

LA BIOGRAFIA

Nato il 21 aprile 1965 a Cologno al Serio (Bergamo), è entrato nell'Ordine dei Frati Minori nel 1984. Ordinato sacerdote nel 1990, ha conseguito la licenza in Teologia Biblica allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. ​

Dal 1990 risiede in Terra Santa, dove ha svolto ruoli significativi, tra cui quello di Custode di Terra Santa dal 2004 al 2016. Ha curato la pubblicazione del Messale Romano in ebraico e ha promosso il dialogo con le comunità ebraiche.

Nominato Patriarca Latino di Gerusalemme nel 2020, è diventato il primo patriarca residente a ricevere la porpora cardinalizia nel 2023, con il titolo di Sant'Onofrio. In seguito al conflitto Gaza-Israele del 2023, il 16 ottobre 2023 si è detto pronto ad offrirsi in cambio dei bambini in ostaggio di Hamas.

Parla italiano, ebraico moderno e inglese, e ha una profonda conoscenza delle dinamiche religiose e culturali del Medio Oriente.

PERCHÈ PAPABILE?

È considerato uno dei papabili per il conclave del 7 maggio prossimo per la sua esperienza internazionale dovuta a una lunga permanenza in Terra Santa e al ruolo di Custode lo hanno reso una figura di riferimento nel dialogo interreligioso e nella promozione della pace in una regione complessa. ​

Il suo approccio inclusivo e la capacità di costruire ponti tra diverse comunità lo rendono un candidato in linea con la visione di una Chiesa universale e dialogante. ​La giovane età (60 anni), è un vantaggio per chi vorrebbe aprire per la Chiesa un capitolo fresco, forte e di lunga durata.

MODERATO, SOLIDO, INTERNAZIONALE

Il cardinale Pizzaballa è generalmente considerato un moderato, con una forte attenzione al dialogo interreligioso, alla mediazione e a una Chiesa in ascolto delle realtà locali, specialmente in contesti complessi come quello mediorientale.

Non è un conservatore in senso rigido, anche se rispetta la tradizione e ha una formazione teologica solida. Non è nemmeno un progressista radicale, ma ha mostrato apertura su vari temi, specialmente in campo pastorale e nelle relazioni tra religioni e culture diverse.

Come Custode di Terra Santa e poi Patriarca di Gerusalemme, ha promosso l’unità dei cristiani e il dialogo con ebrei e musulmani. Ha uno stile sobrio, diretto, essenziale e molto concreto, poco ideologico. È vicino allo stile di Papa Francesco: Chiesa missionaria, presenza ai margini, costruzione di ponti. In definitiva, Pizzaballa è visto come una figura equilibrata, che potrebbe rappresentare continuità e stabilità, con uno sguardo attento alla dimensione internazionale della Chiesa.