Pula

Maurizio Casula, 20 giorni in America: il fotografo di Pula vince anche un premio internazionale per lo scatto nella Death Valley

I complimenti al 35enne cagliaritano anche dalla sindaca Carla Medau

Maurizio Casula, 20 giorni in America: il fotografo di Pula vince anche un premio internazionale per lo scatto nella Death Valley

Di: Alessandro Congia


“Oggi voglio fare i complimenti, da parte mia e di tutta l’Amministrazione, al nostro concittadino Maurizio Casula che ha vinto un prestigioso premio fotografico. Non è la prima volta che Maurizio porta alto il nome di Pula nel mondo della fotografia. Questa volta è tra i vincitori del concorso Mifa 2020 Moscow International Foto Awards per la categoria Nature Panoramic. La foto, scattata nella Death Valley, verrà esposta a Mosca presso la mostra Best of Show in altre numerose città, offrendo una grande visibilità agli artisti. Ci complimentiamo con Maurizio per il meraviglioso scatto e gli auguriamo di ricevere, durante la sua carriera, ancora tanti autorevoli riconoscimenti”. 

L’esperienza 

Così la sindaca Carla Medau, per la prestigiosa notizia che di riflesso da prestigio alla comunità pulese: “Fin da bambino – scrive Maurizio tra i suoi appunti di viaggio sul suo sito personale - desideravo visitare gli Stati Uniti, ma poiché non è proprio dietro l'angolo va pianificato nei minimi dettagli. Secondo il mio punto di vista ogni viaggio merita la sua dovuta attenzione e pianificazione, e spesso quando ci si affida ad improvvisati il risultato è un viaggio deludente. Con calma e pazienza invece si può realmente spremere ogni stato visitato per portarsi a casa tanti bellissimi ricordi. Come dicevo l'America mi ha sempre affascinato: strade infinite, paesaggi che mutano ogni km, rocce dalle forme bizzarre, canyon surreali e tanto altro. Per questa ragione da circa 2 anni pianificavo questo viaggio aggiungendo sempre nuovi punti da visitare ma soprattutto pianificando ogni spostamento in base al campo base (hotel). In effetti guardando alcuni stati tipo il Nevada su google maps – aggiunge il fotografo di Pula - non ci si rende conto delle distanze, ed ogni "location" ti rubava 1/2 ore, ma tutto ciò è normale in  un continente vasto come l'America”.

Il viaggio 

Dal 2018 ho cosi iniziato  a mettere da parte un po di risparmi, anche perché un viaggio di 20 giorni in America on the road ha i suoi costi. Auto, patente internazionale. hotel o motel, aerei, benzina, cibo, assicurazione sanitaria, attrezzatura, abbigliamento e chi più ne ha più ne metta.  

Dunque per poter viaggiare in piena tranquillità, senza privazioni e riposando in maniera eccellente (quando si può) gli hotel vanno prenotati con largo anticipo (e consiglio di non prenotare strutture a risparmio... ve ne potreste pentire. 

Il viaggio che avevo in mente da sempre; La Valle della morte, il Grand Canyon, Antelope Canyon, gli archi di roccia, la Monument Valley tutti posti che mi incuriosivano  prima o poi 1 volta nella vita vanno visitati.  

Il viaggio è iniziato il 3 Marzo. in italia la situazione era "stabile" , ma si avevano ancora informazioni limitate di quel che sarebbe successo da li a poco. Dal 26 febbraio contattavo ogni giorno la Farnesina per avere informazioni sulla fattibilità del viaggio, e fino alla data della partenza mi è stata data conferma  di poter partire in America senza dover effettuare quarantena  negli Stati Uniti poiché partivo da una ragione senza alcun caso.  

Rassicurato da l'unico ente preposto alla sicurezza sui viaggi, ho deciso di intraprendere questo cammino che sarebbe durato circa 20 giorni. Il giorno della partenza poiché avrei dovuto fare scalo a Roma per il diretto di Los Angeles, mi sono munito di mascherina protettiva ed ho raggiunto l'aeroporto di Cagliari. 

Tra sguardi stupiti, e commenti sottovoce mi sono ritrovato quasi in una situazione surreale; Io cerco di tutelarmi indossando una mascherina ma allo stesso tempo vengo adocchiato come un alieno o un squilibrato che non sa che fare, e a tempo perso indossa una mascherina.

Bisogna anche dire che in Sardegna non erano ancora stati registrati casi, quindi lo stupore poteva essere lecito, ma se prevenire è meglio che curare a che pro si pensa che qualcosa di cui non si conosce ancora nulla possa essere innocuo?  Circa 17 ore con la mascherina sono state un incubo, ma ancora non sapevo ciò che mi sarebbe accaduto. 

Inizia il tour, subito 6 ore di guida da Los Angeles alla Death Valley, tra il traffico anzi il signor traffico - ma la voglia di vedere la Valle della Morte era troppa si va spediti senza stop. I primi giorni sono stati spettacolari finché Alitalia manda la prima mail: il tuo volo è stato cancellato, contattaci. 

“Ansia, panico, paura di dover stravolgere tutto. Dopo circa 3 ore di attesa un operatrice risponde e riesce a ricollocarmi su un volo del 22 marzo. Beh 3 giorni in più.. senza avere ne hotel prenotato ne macchina. Quindi chiamate, chiamate, chiamate e ancora chiamate ma alla fine risolta la situazione. 

Intanto in Italia la situazione peggiorava di giorno in giorno, e con il timore che si scatenasse tutto anche negli Usa dal secondo giorno l'unico alimento sicuro era quello confezionato... Non posso dire cosa siano le pennette Alfredo perché perderei la nazionalità Italiana avendole mangiate obbligatoriamente. Da li a poco iniziarono i primi atteggiamenti razzisti verso gli Italiani. Una donna di un fast food dopo aver capito che fossi Europeo (non Italiano) inizio a sbraitare frasi incomprensibili che solo parzialmente sono riuscito a capire: francesi, francesi, questi hanno il Coronavirus, continuò cosi per 10 minuti finché non terminai la colazione. Un po seccato risposi alla signora: è sicura che non sono francese e non italiano? Lo gradisce lo stesso il mio Coronavirus e qualche altra frase? Tutto questo iniziava a pesarmi, ero andato fin li per  per fotografare e visitare l’america dopo tanti sacrifici e mi ritrovavo lontano da casa e dalla mia famiglia trattato quasi da "untore". Ciò mi ha buttato giù e da quel momento ho smesso di rivolgere la parola a chiunque se non costretto. 

Il viaggio da quel momento in poi si focalizzò solo sulla fotografia, dormendo poche ore, e macinando km e km di strada. Il 16 cambiò nuovamente tutto, e-mail Alitalia il tuo volo è stato cancellato, contattaci. Questa volta la situazione era preoccupante. Purtroppo ero poco attento a ciò che stava succedendo in Italia, stavo dedicando tutto il tempo al viaggio e alla fotografia, ma la situazione era critica, L'Italia era completamente sigillata e nonostante fossi iscritto al programma viaggiare sicuri dell'unita di crisi della Farnesina non avevo avuto alcun informazione in merito al rischio che stavo correndo. Da quel  momento passarono 8 ore prima di riuscire a parlare con l'operatore Alitalia, che mi consiglio di "scappare" e tornare con il primo volo non più diretto ma con vari scali. Accettati vista la situazione, ma in quel momento mi trovavo a Moab circa 10 ore di strada da Los Angeles.  

Pazienza lo dovetti fare, durante il tragitto provai a contattare ripetutamente la Farnesina, le Ambasciate, ma nulla nessuno rispondeva, nessuno ti informava, nessuno ti dava assistenza. 

Il giorno dopo arrivai a Los Angeles stremato, il volo partiva alle 6 del mattino con successivo scalo a New York di 5 ore, altre 8 ore di volo fino a Roma con scalo di 3 ore, e successivamente Cagliari. In totale 28 ore con mascherina, guanti, occhiali e parzialmente a digiuno. 

Una volta arrivato in Sardegna mi venne chiesto il domicilio in cui avrei passato la quarantena, e mentre scrivo queste righe ho terminato la mia quarantena fiduciaria. di 14 giorni  che giustamente dovevo fare. 

Risvolti negativi 

Ciò che più mi è dispiaciuto è leggere certi messaggi rivolti a chi come me si trovava in un altro stato ignaro di tutto ma soprattutto in buonafede. Ho letto messaggi quali: si arrangino dove sono, peggio per loro, nessuno aveva detto di partire, tornino a casa quando tutto sarà finito.    

Spero un giorno queste persone vivano la stessa esperienza che ho vissuto io, o ancor peggio, e capiscano quanto sia sgraziato leggere certi messaggi. Tutti hanno il diritto di rientrare nella propria casa, ma soprattutto si può effettuare in sicurezza senza rischi. Molto spesso sarebbe meglio dar sfogo alle proprie frustrazioni in altro modo, non commentando notizie di ragazzi bloccati in altri Stati senza la possibilità di rientrare a casa. 

Sapete quanto è costato 1 giorno in hotel senza prenotazione anticipata? 190 euro, 10 giorni sono 1900 euro, immaginate chi ora è bloccato e non può rientrare a casa, e sta terminando le risorse economiche.  

Come ogni viaggio che ho intrapreso fino ad oggi anche questo mi ha insegnato tante cose: ho visto persone disponibili e persone meschine verso il prossimo ed ho saputo prendere le distanze, ho visto posti fantastici che rimarranno impressi dentro di per sempre nonostante ciò che stava accadendo nella alla mia nazione, ho vissuto la situazione d’emergenza più grave mai accaduta senza aver alcun supporto da chi di dovere arrangiandomi come potevo. Tutto e bene ciò che finisce bene, ed ora Forza italia rialzati “. 

 I bellissimi scatti di Maurizio Casula:  https://www.mauriziocasulaphotography.com/portfolio/usa-2020/?fbclid=IwAR0kxLR4tmUsgXUL6xrOwXV1gxKMhbmuMsNejI5qAfIZP70f5iuDEfoMCx8 

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