Coronavirus. La Cina rivede il regime alimentare e impone il divieto di consumo di carne di cane e gatto
Già proibito invece il consumo di carni di serpente, pipistrello e animali selvatici
Di: Redazione Sardegna Live
Dopo il divieto di commercio e consumo di animali selvatici, come pipistrelli e serpenti, la Cina rivede il suo regime alimentare con l’emergenza da Coronavirus.
Il cane e il gatto non finiranno più nelle tavole dei cinesi. Con l’arrivo del Coronavirus, che ha seminato panico e morte in tutto il Paese, la Cina rivede il piano alimentare e vieta il consumo anche del cane e del gatto. La proposta è arrivata da Shenzen, città di 12 milioni di abitanti, e fa seguito a quella presentata nei giorni scorsi, dove si è vietato il consumo di animali selvatici, come pipistrelli e serpenti. Il governo della città di Shenzen ha così proposto un elenco di nove carni autorizzate all'alimentazione.
Tra queste maiale, pollo, manzo e coniglio oltre a pesce e frutti di mare. La decisione è stata presa dal Comitato permanente del 13mo Congresso nazionale del popolo. Lo schema ha 8 articoli focalizzati sul noto problema di consumo di carne di animali selvatici (ritenuto uno delle possibili cause del coronavirus), su cui c'è il bando totale e la stretta sul commercio illegale, hanno riferito i media ufficiali.