Nel Mondo

Buon 30 febbraio!

Si è appena chiuso il mese più corto…o forse no?

Buon 30 febbraio!

Di: Enrico Bessolo


Siamo impazziti? Il calendario che abbiamo sulla scrivania è stato contraffatto malamente? No!

Lo sappiamo bene che oggi è il secondo giorno del mese che ci porta in primavera, ma volevamo riprendere una particolare curiosità!

Pochi sanno, infatti, che nella storia per tre volte il calendario segnò 30 febbraio. Il giorno è inesistente nel calendario gregoriano, che al massimo contempla il 29 febbraio per gli anni bisestili (uno ogni quattro), tuttavia…

1) Svezia: 30 febbraio 1712

Nel novembre 1699 il re Carlo XII decise che la Svezia avrebbe abbandonato il calendario giuliano per passare a quello gregoriano, che allora era in anticipo di 10 giorni su quello giuliano (oggi di 13). Per recuperare questi 10 giorni, si decise di eliminare tutti gli anni bisestili dal 1700 al 1740: recuperando un giorno ogni quattro anni, il primo marzo 1740 il calendario svedese avrebbe finalmente coinciso con gli altri calendari europei.

il 29 febbraio del 1700 venne pertanto saltato, ma a causa della guerra Russo-Svedese -che teneva impegnato Re Carlo sia nel 1704 che nel 1708- nei due successivi anni bisestili ci si dimenticò di cancellare il giorno in più. Quando se ne accorsero decisero di tornare al calendario giuliano, aggiungendo un giorno in più al successivo anno bisestile, il 1712, per recuperare il giorno saltato nel febbraio del 1700.

E si arrivò così al 30 febbraio 1712 svedese, che corrisponde all’11 marzo 1712 del calendario gregoriano.

2)    Unione Sovietica: 30 febbraio 1930 e 1931

Il primo ottobre 1929 l’Unione Sovietica adottò il cosiddetto Calendario rivoluzionario sovietico, sul modello del vecchio Calendario rivoluzionario francese.

Ogni mese era composto da trenta giorni e i rimanenti cinque giorni (sei per gli anni bisestili) venivano considerate festività senza mese.

E così, nel 1930 e nel 1931 ci fu un 30 febbraio. Dall’anno successivo, 1932, i mesi ritornarono alla loro originale lunghezza.

Ps: curiosità! Sapete da dove deriva il nome “calendario”? Dal latino “calendarium”, il libro dei conti dove erano annotati i debiti pagati dai Romani il primo giorno del mese, che si chiamava “calendae”.

Oltre al più famoso ed usato calendario gregoriano, esistono nel mondo tanti altri calendari usati, se non nella quotidianità, almeno per programmare le festività religiose (pensiamo ai calendari lunari o a quelli lunisolari).

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop