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“Bacha posh”: le bambine afghane che vivono come maschi

Capelli corti, abiti e nomi maschili fino alla pubertà, le bambine travestite da maschi per poter lavorare

“Bacha posh”: le bambine afghane che vivono come maschi

Di: Sabrina Cau


Il Bacha Posh è una pratica dalle radici antiche, ancora esistente in alcune famiglie senza figli maschi, dell’Afghanistan e del Pakistan. Consiste nel travestire da maschio una delle proprie figlie per consentirle di lavorare, avere un’istruzione e camminare  per strada senza problemi.  Solitamente è un trattamento riservato all’ultima delle figlie che può godere, così, dei diritti che hanno gli uomini, attenuando in qualche modo la stretta energica della dittatura. 

La famiglia in questo modo ha due opportunità: la prima è quella di evitare la “vergogna” di non avere avuto figli maschi, la seconda (per pura superstizione) è favorire la nascita di un vero figlio maschio.

“Bacha posh” tradotto dal Dari (nome ufficiale in Afghanistan della lingua persiana) indica “ragazza vestita come un ragazzo”.  È una scelta estrema che fanno molte famiglie durante l’infanzia delle figlie, quando è più semplice nascondere il sesso di una bambina che sarà costretta ad avere un nome maschile, vestire come un uomo, tenere  i capelli corti e assumere perfino il modo di comportarsi di un maschio.  

All’interno della famiglia non sarà trattata né come un uomo, né come una donna, non svolgerà le faccende domestiche, potrà frequentare la scuola, uscire liberamente e addirittura fare sport. Un travestimento che durerà fino alla pubertà quando tornerà ad essere una donna con tutte le “conseguenze” delle dure leggi patriarcali. La fase successiva a quella del Bacha posh è molto delicata perché la maggior parte delle ragazze fa fatica a tornare donna; il modo di comportarsi è quello di un uomo, ma anche quello di pensare diventa incompatibile con la propria natura femminile.

Queste giovani donne rischiano di rimanere incatenate all’interno di una prigione dalla quale è difficile uscire, pertanto  sono sempre più numerose quelle che continuano a camuffare la propria identità anche negli anni dopo l’adolescenza.  Quando, poi, sono costrette a smettere di recitare perché già “in età da marito” il trauma è insostenibile, devono accettare un matrimonio imposto dai genitori e sposare un uomo che fa pesare loro il fatto di non saper cucinare o fare la donna di casa.  Dopo la metamorfosi, giocoforza,  il Bacha posh non rispecchia il prototipo di donna-moglie imposto dalla società afghana, di conseguenza  la vita coniugale diventa un inferno e lo costringe a vivere in un clima di violenze continue con un marito che, inconsapevole dell’inganno, diventa sempre più esigente e severo fino a usare maltrattamenti e abusi.

Quella del Bacha posh è una forma inaudita di violenza messa in pratica ai danni di giovani donne, consapevoli di appartenere ad un genere indesiderato e sfruttato,  disposte a qualunque cosa pur di assaporare poche sfumature di libertà, pagando uno scotto altissimo in assoluto silenzio.

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