Nuoro

La morte dell'agente Luca Tanzi. Dalla tragedia al processo

Le indagini per la morte dell'agente di polizia Luca Tanzi, in seguito al crollo del ponte di Oloè, era scattata all'indomani della tragica alluvione del novembre 2013.

La morte dell'agente Luca Tanzi. Dalla tragedia al processo

Di: Redazione Sardegna Live


Le indagini per la morte dell'agente di polizia Luca Tanzi, in seguito al crollo del ponte di Oloè, era scattata all'indomani della tragica alluvione del novembre 2013. 

La spalletta del ponte era crollata all'improvviso, intorno alle 18.30, mentre il ciclone Cleopatra martoriava la Sardegna da alcune ore.

Il fuoristrada della polizia con a bordo Tanzi e tre colleghi, impegnati nella scorta a un'ambulanza, fu inghiottito dalla voragine. L'agente morì: aveva 40 anni, lasciò la moglie e due figli piccoli.

Il procuratore di Nuoro Andrea Garau e il sostituto Andrea Vacca avevano aperto un fascicolo per omicidio e disastro colposo, svariate omissioni legate ai lavori di manutenzioni non svolti e alla mancanza dei piani di protezione civile e vigilanza.

I magistrati avevano disposto il sequestro di un'immensa quantità di documenti, faldoni poi consegnati ai periti per le valutazioni tecniche.

Dopo un anno di lavoro, alla fine di marzo del 2015, la conclusione delle indagini con gli avvisi di garanzia a 42 tra politici, amministratori locali, dirigenti della Provincia di Nuoro, alti funzionari del Corpo forestale e dell'Ente foreste della Regione, dirigenti del Consorzio di bonifica della Sardegnacentrale, progettisti, costruttori e titolari delle imprese coinvolte nella realizzazione dell'opera.

Sette posizioni furono stralciate prima della fase preliminare.

Ieri mattina il rinvio a giudizio di 30 dei 34 indagati e il proscioglimento, per non aver commesso il fatto, di altri quattro, tutti legali rappresentanti o amministratori delle imprese che costruirono il ponte.

Nessuno degli imputati era presente oggi all'udienza davanti al Gup. Assente anche la moglie di Tanzi, che con i due figli si è costituita parte civile.

Prima della decisione del giudice, due avvocati difensori, Ivano Jai e Francesco, hanno voluto replicare lanciando un appello: "Riunite i due processi, quello per l'esondazione della diga di Torpé e per il crollo del ponte di Oloé, diversamente si manderà al collasso il tribunale di Nuoro. Il numero degli imputati è enorme - hanno sottolineato i legali - con i 30 rinvii di oggi sono 68 gli imputati e c'è un altro troncone che riguarda il ponte del Sologo che vede altri 20 indagati". 

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