In Sardegna

Bufera Saras: "Petrolio Isis nelle raffinerie sarde", ma la società smentisce

Un articolo del quotidiano La Repubblica, "Saras sotto inchiesta", ha sollevato un polverone intorno all'azienda dei Moratti. Ma la risposta alle accuse non si è fatta attendere: "Bontà e trasparenza nelle operazioni"

Bufera Saras:

Di: Giammaria Lavena


Nelle scorse ore la pubblicazione dell'articolo Il petrolio dell'Isis nelle raffinerie sarde. Saras sotto inchiesta, da parte del quotidiano La Repubblica, ha creato non poco scalpore intorno alla vicenda. Non si è fatta attendere la risposta dell'azienda, che in una nota ha respinto ogni accusa nei suoi confronti.

"Saras respinge fermamente ogni associazione del nome della società al contrabbando di petrolio e di carburante, in quanto del tutto priva di fondamento e lesiva della immagine propria e dei collaboratori del gruppo", scrive la società petrolifera dei Moratti. 

"Nell'articolo si fa riferimento a un'inchiesta del Tribunale di Cagliari rispetto la quale siamo a disposizione nella piena consapevolezza della bontà e della trasparenza delle operazioni effettuate dal Gruppo", si legge ancora. "Appresa la notizia restiamo senza parole", ha riferito il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, riguardo le perquisizioni alla Saras.

"Seguiamo con attenzione le prossime fasi dell'indagine, sperando quanto prima che la Magistratura possa chiudere in positivo questa triste pagina economica del comparto energetico in Italia. Manifestiamo la massima vicinanza alla Saras ed al management, ed alle sue controllate. Nonché la stima alla Famiglia Moratti nel ricordo che mi ha lega al dott. Gian Marco".

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