Portovesme

Sider Alloys: Mise, nodo energia a un passo da soluzione

Sindacati chiedono tempi certi per piano riavvio stabilimento

Sider Alloys: Mise, nodo energia a un passo da soluzione

Di: Ansa


Passi avanti verso la soluzione del nodo energia, vero ostacolo che si frappone alla ripartenza dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, ora di proprietà della multinazionale Sider Alloys. A garanzia del contratto di fornitura, Enel chiedeva agli svizzeri una consistente fideiussione. Durante il tavolo sulla vertenza convocato dal Mise, la sottosegretaria Alessandra Todde ha fatto sapere che il tema delle garanzie bancarie a supporto della fideiussione è stato risolto. Mancano le delibere bancarie, dopodiché sia Enel che Sider Alloys si sono rese disponibili a firmare il contratto.

"Sider Alloys acquisterà l'energia a 44 euro a megawatt, e a questa tariffa si applicheranno ulteriori riduzioni di prezzo - aveva detto nei giorni scorsi la sottosegretaria - adesso possiamo fare del bacino di Portovesme uno dei polmoni della ripartenza del Paese, con le produzioni di primario". In una nota, il Mise fa sapere che dal ministero stesso, dalla Regione Sardegna e dai sindacati è stato chiesto che sia riaggiornato al più presto il cronoprogramma relativo alla ripartenza dell'impianto industriale.

SINDACATI, "PIU' OMBRE CHE LUCI" - Per i sindacati ci sono tanti aspetti che restano da chiarire. Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm del settore siderurgico, e Renato Tocco, segretario territoriale Uilm Sulcis, spiegano: "oggi abbiamo appreso che si dovrà aspettare ancora alcune settimane per l'approvazione delle delibere degli operatori finanziari-assicurativi",ma noi abbiamo chiesto a SiderAlloys che da subito si impegni ad aggiornare il cronoprogramma del progetto di revamping, per essere pronti a ripartire un attimo dopo la firma del contratto con Enel".

Più dura la Cisl. Il segretario nazionale di Fim, Valerio D'Alò, parla di incontro deludente. "In sostanza - denuncia - nulla è stato portato al tavolo sui nodi principali della vertenza: contratto con Enel e garanzie, revamping degli impianti. In attesa delle delibere bancarie necessarie per garantire la fideiussione chiesta da Enel, i sindacati hanno quindi chiesto di sottoscrivere un preaccordo con l'azienda, che però ha deciso di rinviare una volta che sarà sottoscritto tutto".   

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