Cagliari

Librerie e negozi di bimbi chiusi, esplode la contestazione

L'indignazione, anche per la tempistica del divieto, viaggia veloce sui social

Librerie e negozi di bimbi chiusi, esplode la contestazione

Di: AGI


Ha scatenato polemiche e contestazioni, anche sui social, l'ordinanza (tardiva) con cui dopo mezzanotte il presidente della Regione Sardegna ha deciso misure anti-Covid ancora piu' restrittive di quelle imposte dal governo fino al 3 maggio prossimo. Librerie e cartolibreria non potranno riaprire e neppure i negozi per neonati e bambini, almeno fino al 26 aprile. 

L'indignazione, anche per la tempistica del divieto, viaggia veloce sui social, dopo che ai sindaci l'ordinanza e' stata recapitata via pec nelle prime ore di stamattina, quando librai e negozianti erano gia' pronti a sollevare le saracinesche anche in Sardegna. 

"In una Regione in cui l'85% (ottantacinquepercento!) dei contagi e' avvenuto in ospedale o in una Rsa il presidente avrebbe dovuto sostituire immediatamente un assessore alla sanita' rivelatosi, alla prova dei fatti, totalmente inadeguato", attacca il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, in riferimento a Mario Nieddu (Lega). 

"Non potendolo fare, per ragioni legate alla spilletta appuntata alla giacca di quest'ultimo, ha pensato invece di individuare dei capri espiatori. Oggi sono le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini, per la cui riapertura in Sardegna 'non ci sarebbero le condizioni'

"Sulla base di cosa si sta contravvenendo a una decisione istruita da un comitato scientifico a livello nazionale e applicata in regioni con un numero di contagi estremamente superiore al nostro?", chiede Agus. "Abbiamo chiesto formalmente gli atti istruttori dell'ordinanza siglata ieri a tarda notte, consapevoli del fatto che non esista alcun atto istruttorio. La sensazione e' che si tratti di una decisione presa senza alcun ragionamento, al solo scopo di sollevare una cortina fumogena e nascondere le reali responsabilita' a monte dei contagi sino ad ora riscontrati in Sardegna. Responsabilita' tutte imputabili alla Giunta regionale". "Sia chiara una cosa: non si puo', il giorno, chiedere alle forze politiche d'opposizione di collaborare per il bene delle imprese sarde e la notte firmare ordinanze, non concordate e non giustificate, che vanno nella direzione opposta", conclude l'esponente dell'opposizione. 

"E' l'ABC della politica. Bisognera' ricordarglielo". "Eh no, Presidente Solinas, non e' serio aspettare la tarda serata del 13 aprile per annunciare che le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per bambini e neonati non riapriranno, contrariamente a quanto stabilito a livello nazionale il 10 aprile", scrive Manuela Fiori, 'anima' del Festival letterario internazionale per ragazzi 'Tuttestorie' e titolare dell'omonima libreria di Cagliari. "Almeno si sarebbe potuto pronunciare l'11 aprile nei tempi dei suoi colleghi di Lombardia, Piemonte e Veneto. Evitandoci di lavorare in questi giorni per organizzare la riapertura in sicurezza. Oppure fra Pasqua e Pasquetta la situazione si e' aggravata in modo imprevedibile? In tal caso ci piacerebbe esserne informati da sardi ancor prima che da librai. Ci vuole RISPETTO per il lavoro altrui. E le ISTITUZIONI dovrebbero essere un esempio. Dovrebbero". 

"Armati di coraggio e costose precauzioni per tutelare la nostra salute, quella dei nostri clienti e ovviamente dei nostri cari, ci apprestavamo a una riapertura sottotono della nostra storica libreria fumetteria", si rammarica Massimo Loriga, titolare di un noto negozio in centro a Cagliari. 

"Non saltavamo dalla voglia di fare da 'apripista' e neppure di subire gli strali dei nostri colleghi commercianti, ahime', nella stessa barca da molte settimane. Ritengo che l'assurda modalita' comunicativa del presidente della regione, che ha deciso solo ieri notte di non far riaprire le librerie, denoti, per l'ennesima volta, tanta, tanta, ma veramente tanta inadeguatezza e inettitudine!" 

"Questa decisione e' l'ennesimo fumo negli occhi di un'amministrazione regionale che non e' in grado di fermare i contagi negli ospedali, nelle rsa e persino negli hospice", contesta la consigliera comunale di Cagliari Giulia Andreozzi, avvocata ed esponente dei Progressisti, secondo la quale il presidente non avrebbe potuto disporre la chiusura di librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini considerati i "limiti previsti dalla norme vigenti, soprattutto perche' in una regione con 914 attuali positivi su 1,6 milioni di abitanti, non puo' motivare su un particolare rischio epidemiologico".

L'avvocato Giovanni Dore, gia' consigliere comunale di Cagliari, auspica che l'ordinanza restrittiva di Solinas sia impugnata da tutte le categorie produttive davanti al Tar, "giacche' avrebbe evidenti profili di illegittimita' rispetto alle norme sovraordinate e aspetti di irragionevolezza non giustificabili con la situazione concreta". 

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop