Cagliari

A Cagliari una mattinata dedicata alla Giornata del Ricordo

Sindaco, prefetto e rettore parlano agli studenti

A Cagliari una mattinata dedicata alla Giornata del Ricordo

Di: Redazione Sardegna Live


«Credo che oggi voi siate molto fortunati perché iniziate a fare i conti con la storia del nostro Paese. I buoni studi storici insegnano a conoscere le vicende importanti che, come in questo caso, rischiavano di essere dimenticate», ha detto il sindaco Paolo Truzzu rivolgendosi ai ragazzi che hanno affollato la sala consiliare di Palazzo Regio in occasione del Giorno del Ricordo. 

L’iniziativa è stata istituita per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. All’evento, che si è svolto oggi nel Palazzo Regio, hanno partecipato oltre al sindaco Truzzu anche il prefetto di Cagliari, Bruno Corda, il Rettore dell'università di Cagliari, Maria Del Zompo e la vice presidente della Regione Sardegna, Alessandra Zedda.

 

Alla manifestazione sono stati coinvolti anche gli studenti e docenti degli istituti scolastici “Alfieri” di Cagliari, “Alighieri di Selargius” e “Gramsci” di Monserrato. Durante la mattinata è stato proiettato il documentario Sardegna terra di accoglienza. A sensibilizzare la platea sono state le testimonianze dei rappresentanti dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.


«Ci sembra doveroso – ha detto il Prefetto – ricordare questi accadimenti che per molto tempo sono stati dimenticati o nascosti. Tra le foibe e l'esodo, c'è stato un numero grandissimo di nostri connazionali che hanno subito violenze e che sono stati costretti ad abbandonare i loro territori. E per questo è particolarmente importante, oggi, rivolgere il nostro pensiero alle nuove generazioni coinvolgendo gli istituti scolastici e sperando che tanti altri si aggiungano per la prossima edizione. L'obiettivo è, così come quello della Legge che ha istituito questa giornata, di tramandare nella memoria, nel ricordo, una tragedia che è di tutto il popolo italiano».

«È stata – ha proseguito Truzzu – una vera e propria sciagura nazionale, per usare le parole del Presidente Mattarella. Io aggiungo che la sciagura è stata doppia non solo per quello che è successo a tantissime persone subito dopo la guerra, ma anche per la pessima accoglienza che gli esuli hanno fatto quando hanno fatto la scelta di restare nella propria Nazione. Sono stati trattati come se avessero grandi colpe ma l'unica che avevano era quella di aver scelto di essere italiani».

Particolare importanza, nell'alimentare la memoria, rivestono anche le istituzioni di cultura e in questo senso si è pronunciata Maria Del Zompo. «Scuola, Università e in generale la cultura sono importanti perché i nostri giovani capiscano che certi errori non vengano più ripetuti. Inclusione, solidarietà e accettazione di chi è diverso da noi, sono aspetti che appartengono al popolo italiano ma sono concetti che vanno sempre rafforzati. E soprattutto aboliamo il negazionismo perché dobbiamo avere il coraggio di ammettere che l'essere umano, se non è sorretto da democrazia e calori importanti, fa emergere la sua parte irragionevole. Non facciamo l'errore di pensare che, se è successo, non possa succedere ancora».

 

A chiudere il giro di saluti istituzionali è stata Alessandra Zedda. «Tutti siamo chiamati a ricordare come la cattiveria di un solo uomo come il maresciallo Tito, ha sterminato intere generazioni. Dobbiamo non solo ricordare ma anche costruire quelle riflessioni per far avere ai nostri giovani la testimonianza reale della nostra storia».

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