Cagliari

Crisi, abusivismo e concorrenza sleale: in calo il numero delle imprese nel settore auto in Sardegna

Matzutzi (Confartigianato Sardegna): “Giro d’affari ridotto all’osso”

Crisi, abusivismo e concorrenza sleale: in calo il numero delle imprese nel settore auto in Sardegna

Di: Antonio Caria


È in calo (0,8% tra 2018 e 2019), il numero delle imprese nel settore auto nell’isola in Sardegna. Ciò a causa della crisi, ma anche di abusivismo e concorrenza sleale.

A dirlo è il dossier effettuato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato la filiera dell’auto nell’Isola, comparando i dati Istat e UnionCamere del secondo trimestre 2018 e 2019.

“Una situazione complessa, quello della manutenzione e riparazione di autoveicoli nell’Isola – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna –un settore nel quale il ricambio generazionale è un processo complesso e l’ingresso del comparto dei più giovani procede, ma con qualche intoppo”.

Questi i dati che emergono a livello provinciale: Cagliari (-0,4% con perdita di 5 realtà), Oristano (-1,6% e – 4 attività) e Sassari (-1,7% e -17 unità). In aumento, al contrario, a Nuoro che chiude con +0,2% e + 1 attività. Per quanto riguarda le imprese artigiane Oristano -4,1%, Nuoro -2,2%, Sassari -2,0% e Cagliari -1,3%.

“Le imprese calano e chi resiste non vede aumentare il proprio giro d’affari – ha aggiunto Matzutzi– le imprese pur di non chiudere stanno limando all’osso i listini erodendo la parte di guadagno. Con i prezzi assurdi dei pezzi di ricambio, per esempio le attività rischiano sempre più di lavorare in perdita”.

“Chiediamo collaborazione e controlli in tutte quelle strutture abusive che, oltretutto, costantemente vìolano le norme, la sicurezza e che, in particolar modo, continuano a evadere il fisco ed essere un peso per la collettività – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato – e facciamo un appello ai negozi di autoforniture per una maggiore attenzione nella vendita dei prodotti destinati alla sicurezza dei mezzi”.

La proposta dell’Associazione artigiana è quella di di detrarre fiscalmente i costi dei tagliandi e dei controlli.

“L’idea di defiscalizzare i tagliandi di manutenzione programmati – queste ancora le parole di Matzutzi – che potrebbe anche essere estesa alle riparazioni di meccanica e carrozzeria di una certa entità, costituirebbe un importante incentivo all’economia del comparto e a garantirebbe il mantenimento dell’efficienza del parco auto, con evidenti, conseguenti vantaggi sulla sicurezza stradale e sull’ambiente”.

Altro problema è quello della lentezza della burocrazia sugli incidenti stradali: “Come Associazione che tutela e rappresenta anche in carrozzieri – così Matzutzi - abbiamo ribadito i nostri punti fermi: il diritto del danneggiato di scegliere il riparatore di fiducia, il diritto di avere l'integrale risarcimento del danno, la possibilità di avvalersi della cessione del credito”.

“Sappiamo bene quanti interessi ci sono in gioco nel settore della gestione dei sinistri – ha concluso il Presidente di Confartigianato – per questo le Linee Guida non entrano nel merito delle tariffe orarie che sono lasciate alla libera autonomia del carrozziere, garantiscono al consumatore la possibilità di decidere in totale autonomia il riparatore a cui affidarsi, garantiscono trasparenza, maggior contrasto ai sinistri fraudolenti e crescita del livello generale di sicurezza del parco auto circolante, garantiscono la tracciabilità totale dell’intervento di riparazione”.

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