In Sardegna

Giro della Sardegna a nuoto, in memoria della figlia Amelia: dopo 2 mesi Sorrentino compie l'impresa

Era partito il primo luglio, ieri le ultime bracciate. Durante il tour raccolti i fondi per il Microcitemico di Cagliari: "Solo io so quante volte ho pianto mentre nuotavo pensando ad Amelia e ai bambini che soffrono"

Giro della Sardegna a nuoto, in memoria della figlia Amelia: dopo 2 mesi Sorrentino compie l'impresa

Di: Redazione Sardegna Live


Era iniziata il primo giorno di luglio la sua "missione": ieri, domenica 28 agosto, Corrado Sorrentino ha completato il giro della Sardegna a nuoto. Due mesi in mare per un percorso di 700 chilometri, con in testa e nel cuore il ricordo della figlia Amelia, scomparsa nel 2018 a sette anni per una malattia rara. E' proprio da quel dolore che è nata l'idea di un'impresa simbolica e al contempo importante per altre persone. Le interminabili bracciate sono infatti servite a raccogliere fondi attraverso l'associazione Amelia Sorrentino Odv, per i bambini dell'oncoematologia pediatrica del Microcitemico di Cagliari. 

L'atleta cagliaritano, 48 anni, è stato campione di nuoto negli anni Novanta, collezionando una medaglia di bronzo agli Europei Juniores sui 200 misti, tre titoli nazionali assoluti e decine di trofei conquistati nelle piscine (quattro mondiali master). Dopo circa 60 giorni è tornato nella sua città, stanco e felice: "Solo io so quante volte ho pianto mentre nuotavo pensando ad Amelia e ai bambini che soffrono o che come lei sono passati nella nostra vita per darci uno scopo - ha scritto su Facebook -. Tutte le volte mi ripetevo che avrei dovuto avere pazienza, che non avrei dovuto mollare e che quel dolore sarebbe durato molto tempo, ricordando i 5 giorni assurdi in ospedale in cui mi guardavo allo specchio e mi dicevo 'non è finita, non mollare, dai il massimo per lei e aiutala ad uscire da questa situazione', non sapevo come sarebbe finita ma il mio cuore mi guidava nonostante la disperazione". 

In queste settimana sono state ben 59 le tappe, 12 km ciascuna. A seguirlo, per qualsiasi evenienza, un'imbarcazione con a bordo personale medico. "Non voglio perdermi nella presunzione, ma dopo aver visto Amelia andare via non credo ci possa essere qualcosa che possa spaventarmi - conclude il nuotatore -, quando mi sono preoccupato è stato solo per i temerari a bordo del gommone, loro sono degli eroi, uomini e donne come pochi ne esistono ma per me stesso non sono mai stato preoccupato, come tante volte ho detto, se dovessi morire oggi ognuno di voi dovrebbe andare a comprare la migliore bottiglia di champagne per festeggiare perché per me significherebbe andare da Amelia o comunque smettere di soffrire, nel frattempo vivo per lei e con lei. Grazie a tutti!". 

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