Ussassai

Ussassai. Troppi escursionisti, il sindaco corre ai ripari: regole per la tutela del patrimonio ambientale

“Esigenza di procedere all'adozione di uno specifico provvedimento di tutela del territorio, compresi i boschi, i beni archeologici e storici, le grotte, la fauna, la flora e più in generale la preziosa biodiversità”

Ussassai. Troppi escursionisti, il sindaco corre ai ripari: regole per la tutela del patrimonio ambientale

Di: Redazione Sardegna Live


Vietato il bivacco, l’accensione di fuochi, il prelievo di fossili, la pesca nei fiumi, la raccolta di specie erbacee o animali. Vietato abbandonare detriti, rifiuti o materiale di qualsiasi genere sul territorio. E ancora: vietato danneggiare, spostare, rimuovere, occultare o imbrattare la segnaletica ed ogni altro manufatto ad essa attinente ed è vietata l'apertura di nuove vie di arrampicata. È assolutamente vietato inoltrarsi con motoveicoli e autoveicoli in genere nei sentieri e nelle mulattiere. Il parcheggio dei veicoli è consentito, oltre che nelle apposite aree di servizio date in concessione dal comune, anche nelle restanti parti del territorio comunale - demanio civico - per le quali non risulti affisso apposito segnale di divieto di parcheggio.

È quanto stabilito dall’ordinanza emessa dal sindaco di Ussassai Francesco Usai.

Il primo cittadino parla chiaro: l’obiettivo del Comune è “la tutela, la conservazione e la valorizzazione del proprio territorio, con lo scopo di tramandare alle generazioni future l'identità ambientale, naturalistica, paesaggistica, storica e culturale della propria comunità e promuovere forme di sviluppo sostenibile”.

“Il nostro patrimonio ambientale naturalistico, storico e paesaggistico, negli ultimi anni sta attraendo numerosi escursionisti e ciò determina la necessità di adottare misure di salvaguardia dei beni, attraverso la definizione delle modalità di fruizione degli stessi”, viene spiegato dal sindaco nel provvedimento.

In particolare, si legge ancora nell’ordinanza del primo cittadino Francesco Usai, “nell’ultimo anno, si sono verificati fatti che inducono a ritenere che occorre intervenire in tempo per prevenire gravi danni al suddetto patrimonio”.

Il mancato rispetto delle misure porterà a una sanzione amministrativa che va da 25 euro a 500 euro, fatta salva la denuncia all'Autorità Giudiziaria per danni causati al patrimonio comunale.

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