Nughedu San Nicolò

Incendio a Nughedu San Nicolò. La forza del Sindaco Michele Carboni

Il primo cittadino: “La nostra comunità è stata colpita da mano vile”

Incendio a Nughedu San Nicolò. La forza del Sindaco Michele Carboni

Di: Antonio Caria


La forza di un Sindaco per difendere il suo territorio. Una storia, quella del primo cittadino di Nughedu San Nicolò, Michele Carboni, che ha colpito molto in questi giorni due giorni.

Un pauroso incendio che si è sviluppato intorno alle 23.30, che ha interessato la località “M. Ferrularzu”, che ha visto impergnato il personale del Corpo forestale della Stazione di Bono, di Ozieri, di Pattada coadiuvato dai Barracelli di Ozieri, Nughedu, dai Vigili del Fuoco Ozieri 14, Efs Nughedu- Monte Pirastru, diOzieri Benamajore, deiVolontari di Ozieri (Lavoz), Efs Burgos Istrallai, Efs Sassari - Bonassai per un totale 34 persone.

Ma in prima linea anche lui, il primo cittadino. Una forza la sua, per difendere il suo territorio, il suo paese.

“La nostra comunità è stata colpita da mano vile.  Una mano che non voleva fare prigionieri ma solo vittime. Una mano che sapeva ed era certa che appiccare il fuoco in quella posizione e nelle ore notturne avrebbe causato dei danni colossali dovuti anche all impossibilità di poter intervenire. Il centro abitato è stato salvato solo grazie alla caparbietà degli operatori”, così inizia un suo pensiero pubblicato sul suo profilo Facebook.

Un amore per il suo paese che lo ha spinto anche a salire in elicottero per valutare la situazione. non ci ha pensato neanche un secondo: doveva farlo.

“Dalle 24:00 alle 8:30 sono state per noi ore interminabili – queste ancora le sue parole – dove ho potuto toccare con mano quanto la macchina dei soccorsi sia costituita da professionisti seri e altamente capaci. Per questo ci tengo a ringraziare coloro che hanno letteralmente salvato il nostro paese da scenari ben più drammatici”. 

“Il Dott. Giancarlo Muntoni, che guida l’ispettorato forestale, da subito in contatto telefonico –ha aggiunto Carboni – con il sottoscritto e presente sul posto per gran parte della notte, coordinando i lanci dei tre elicotteri e dei due canadair arrivati alle prime luci dell’alba. 

“Il Tenente Colonnello Umberto Rivetti, il comandante di Stazione della caserma di Nughedu, maresciallo Picozzi, l’arma dei Carabinieri, gli agenti della Polizia accorsi sul posto, il Corpo Forestale, quello dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile di Cagliari, la Prefettura di Sassari –  ha aggiunto –  che durante tutta la notte è rimasta in costante contatto con noi accertandosi dell incolumità dei residenti nella zona. 

Un pensiero anche per il Sindaco di Ozieri Marco Murgia “Accorso da subito e la sua squadra CB.  I piloti ed al personale a terra. Agli operai di Forestas ci sarebbe invece da dedicare un monumento per la tempestività con cui sono accorsi e per la professionalità messa in campo, lavorando a testa bassa fino a pochi minuti fa”. 

“Ci sarebbe da scrivere un trattato – ha rimarcato Carboni – su come ormai sia rimasto sul campo solo un pugno di uomini messi a guardia di territori sconfinati e spesso impraticabili, uomini senza i quali ora parleremo di una carneficina vista la vicinanza al centro abitato”.

“Ma dell’argomento e della assoluta necessità – ha proseguito – di inserire forze fresche all’interno dell organico di Forestas mi riprometto di parlarne con chi di dovere in quel di Cagliari entro la prossima settimana in quanto non è più possibile affrontare lotte del genere in queste condizioni. Mi spiace ma continuando su questa strada si manda la gente al macello ed io da Sindaco non voglio essere complice”.

“Un pensiero a parte – così ancora Carboni – lo vorrei dedicare alle decine e decine di volontari, al capitano della Compagnia Barracellare, ai tenenti e a tutti coloro che in un modo o nell altro non ci hanno abbandonato dimostrando che nella nostra comunità, nel momento del bisogno, si è pronti a rischiare la vita per difendersi l’un l’altro”. 

“Un ringraziamento particolare – ha concluso – al mio amico Mario Fresu e alla sua famiglia che ci ha permesso di aprire il Centro Operativo Comunale direttamente sul posto presso la loro abitazione supportando tutta la notte gli operatori coinvolti”.

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