Gairo Sant'Elena

Proseguono senza sosta le indagini per l’omicidio di Riccardo Muceli. Si cerca l’arma del delitto

Passate al setaccio diverse abitazioni

Proseguono senza sosta le indagini per l’omicidio di Riccardo Muceli. Si cerca l’arma del delitto

Di: Redazione Sardegna Live


Nell'ambito delle attività  d'indagine finalizzate  a far luce sugli autori  dell'omicidio  di Riccardo Muceli, allevatore trentottenne gairese, verificatosi nelle campagne  della località "Pelau" di Jerzu lo scorso 12 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Jerzu hanno effettuato numerose perquisizioni domiciliari finalizzate alla ricerca dell'arma utilizzata per il delitto.

Nello specifico, dalle prime ore del  mattino, i militari  dell'Arma, avendo   avuto notizia  della  possibile  presenza di armi o munizioni potenzialmente legate all'omicidio, hanno passato al  setaccio diverse  abitazioni di soggetti residenti a Gairo che, a vario titolo, potevano  custodire  armi non denunciate o comunque illegalmente detenute.

Le operazioni sono state svolte con il supporto del Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato "Cacciatori di Sardegna", del personale delle Reparto Squadriglie  di  Nuoro  e della Compagnia  Carabinieri  di Lanusei.  Le indagini  dei Carabinieri  di Jerzu circa l'omicidio proseguono dunque senza alcuna sosta.

Secondo quanto ricostruito, Riccardo Muceli è stato ucciso con due colpi di fucile calibro 12, caricato a pallettoni, esplosi a distanza ravvicinata. L'allevatore 38enne di Gairo è stato sorpreso in auto mentre rientrava a casa dall'ovile.

L'autopsia eseguita oggi dal medico legale Nicola Lenigno, nell'ospedale di Lanusei, ha accertato che ad essere fatale è stato il colpo esploso contro la spalla dell'allevatore: alcuni dei sette pallettoni repertati, sono penetrati nella cassa toracica e nei polmoni provocando poi uno shock emorragico. Uno dei due colpi, invece, ha perforato il braccio sinistro forse alzato dall'allevatore nell'estremo tentativo di difendersi.

La morte non è stata immediata: all'arrivo dei soccorritori, infatti, la vittima era ancora viva. Per sparare sarebbe stata utilizzata un'unica arma, probabilmente una doppietta. Il materiale balistico rinvenuto durante l'autopsia sarà affidato ai Ris di Cagliari per gli accertamenti tecnici del caso che potranno risalire all'arma che ha sparato. Le indagini dei militari della Compagnia Carabinieri di Jerzu coordinate dal Pm di Lanusei Gualtiero Battisti, proseguono a 360 gradi, con posti di blocco e interrogatori alla ricerca di ogni possibile indizio che porti alla risoluzione del caso.

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