Cagliari

Caminera Noa: “Festa della Repubblica? La Sardegna è una colonia militare”

Gli attivisti: “Isola usata come base operativa di esercitazioni e operazioni militari”

Caminera Noa: “Festa della Repubblica? La Sardegna è una colonia militare”

Di: Antonio Caria


“I sardi e le sarde non hanno nessuna “repubblica” da festeggiare, perché da quando esiste la repubblica italiana la Sardegna ha solo visto intensificarsi il suo sfruttamento coloniale, la distruzione del suo patrimonio culturale e linguistico e dell’ambiente ed è diventata una vera e propria colonia militare della medesima Repubblica, della NATO e dell’industria bellica privata. Caminera Noa fa parte integrante di AForas, L’Assemblea Sarda contro l’occupazione militare”.

Lo sostiene in una nota Caminera Noa che aggiunge: “Questo non è dunque un comunicato di adesione ad una manifestazione indetta da altri,  ma il  rilancio di una mobilitazione alla quale aderiamo naturalmente e con forza.  Il 2 giugno – sottolineano – gli italiani festeggiano la Repubblica. I sardi invece festeggiano 70 anni di occupazione abusiva di ampie porzioni di territorio dell’isola, per devastarlo con il proprio esercito, prestarlo ed affittarlo agli eserciti di mezzo mondo e ad imprese multinazionali che testano le proprie armi per venderle ai migliori offerenti”. 

"Sono appena terminate le esercitazioni della Joint Stars 2019 con forze Nato e Usa.Come si legge nello stesso comunicato stampa del Ministero della Difesa la Sardegna – proseguono – è stata il teatro principale delle operazioni sul campo dell'esercitazione Joint Stars 19. La Sardegna serve alla Repubblica italiana come colonia militare, perché altrimenti non saprebbe dove ospitare manovre così importanti e sacrifica quella che formalmente è una sua “regione” ma che in realtà è l’ultima colonia d’oltremare rimastagli dopo la seconda guerra mondiale. La repubblica Italiana usa la Sardegna con base operativa di esercitazioni e operazioni militari come la Francia ha usato l’atollo di Mururoa con gli sperimenti nucleari. Il resto è propaganda di bassa lega”.

“Da segnalare – rimarcano gli attivisti – l’ipocrisia dei 5Stelle che in passato utilizzavano il pacifismo e la critica all’occupazione militare della Sardegna come brand politico (in particolare ricordiamo gli interventi in parlamento del senatore Cotti) e oggi festeggiano le operazioni di guerra in terra sarda. La ministra della difesa, la pentastellata Elisabetta Trenta, è perfino giunta in terra coloniale per assistere personalmente all'ultima parte delle manovre per poi festeggiare il successo delle stesse”.

“Ricordiamo infine come per la prima volta nella storia dell’autonomia un presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, abbia deciso di ratificare l’occupazione militare con un accordo con la ex ministra Pinotti. Operazione – denunciano da Caminera Noa – rispetto alla quale il nuovo presidente Solinas si è posto in piena continuità. A vergogna si aggiunge vergogna, una classe politica servile e sottomessa che in campagna elettorale si riempie la bocca di promesse e poi firma atti di sottomissione e vassallaggio al padrone di turno. È ora di alzare la testa e di cacciare via gli occupanti a prescindere dalle casacche che indossano”.

“Per questo invitiamo tutti a partecipare all' AForas Fest, il corteo di AForas contro l'occupazione militare della Sardegna. L'appuntamento – concludono – è per domenica 2 giugno, alle 10:00, in piazza dei Centomila a Cagliari”.

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