In Sardegna

Covid: l'odissea di un bimbo e di sua madre. Viaggia dalla Liguria alla Sardegna per le vacanze di Natale, poi scopre di essere positivo

La madre: “ancora oggi viviamo una situazione insostenibile”

Covid: l'odissea di un bimbo e di sua madre. Viaggia dalla Liguria alla Sardegna per le vacanze di Natale, poi scopre di essere positivo

Di: Sabrina Cau


Il bambino che vive in Liguria con il papà (i genitori sono divorziati) ha viaggiato per arrivare in Sardegna in un paese del Sulcis iglesiente, e passare il Natale con sua madre, suo fratellino più piccolo e i parenti materni. Viaggia in treno e poi sulla nave, arriva in Sardegna e scopre di essere positivo perché contagiato dal nonno in Liguria, dove nessuno lo ha mai segnalato come contatto diretto.

Arrivato nell’Isola, dopo varie chiamate ai numeri di emergenza, la madre lo accompagna a fare le visite, ma ancora non parte nessun tracciamento anti covid.

Abbiamo accolto lo sfogo della madre del bimbo:

“Il 22 dicembre sono arrivata a La Spezia per prendere mio figlio e trascorrere con lui le vacanze di Natale, ero felicissima di riaverlo con me. Per tornare in Sardegna abbiamo preso due regionali e poi la nave fino a Porto Torres. Il giorno dopo, il mio ex marito mi avvisa che il nonno del bambino (suo padre) con il quale mio figlio è stato ovviamente a contatto è ricoverato con il covid. La stessa notte il bambino sta molto male con vomiti e febbre. Preoccupata per lui e in ansia per il fratellino di soli 15 mesi – continua la signora con la voce rotta dall’angoscia di chi ha le mani legate di fronte a una situazione insostenibile – la mattina del 24 cerco di contattare l’Ats chiamando i numeri verdi per l’emergenza, ma purtroppo nessuno risponde. Chiamo il 118 che ci manda un’ambulanza e ci trasporta al centro Covid di Iglesias dove, dopo un’ora, ci comunicano che il bambino è positivo ed io negativa. Veniamo portati al Brotzu di Cagliari per un’altra visita. Qui dopo varie peripezie il bambino viene visitato, considerato in condizioni non preoccupanti e dimesso. Torniamo a casa”.

“Oggi,  29 dicembre non siamo stati ancora contattati da nessuno. NOI abbiamo chiamato l’Usca per farci segnalare e stiamo aspettando di sapere come comportarci – e conclude - abbiamo un bambino di sette anni positivo e uno di quindici mesi che, da oggi ha la febbre e sintomi covid. Per non contare il fatto che io potrei andare tranquillamente a spasso e contagiare tutti perché al momento non ho alcun impedimento. Dove dobbiamo arrivare?”.

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