Muravera

Sequestro del Camping Tiliguerta, a rischio 70 buste paga: “Pronti a dialogare con le Istituzioni”

Deiana, del Camping Tiliguerta: “Pronti a dialogare con le Istituzioni per revocare il sequestro. A rischio la stagione turistica e oltre 70 posti di lavoro più l’indotto”

Sequestro del Camping Tiliguerta, a rischio 70 buste paga: “Pronti a dialogare con le Istituzioni”

Di: Alessandro Congia


"Siamo una struttura di eccellenza in Italia e abbiamo sempre operato nel pieno rispetto dell’ambiente, contribuendo in maniera considerevole all’economia del territorio su cui operiamo".

Lo dice apertamente Laura Deiana, titolare del Camping Tiliguerta - che aggiunge: "Intendiamo fare chiarezza su quanto accaduto presso la nostra struttura lunedì 25 marzo. Il sequestro cautelare preventivo di un’area rilevante ed essenziale per il funzionamento del Camping, alle porte della stagione estiva, ha già comportato negative ricadute per la struttura ricettiva sia in termini reputazionali che in termini economici. Sono già state annullate numerose prenotazioni e sono a rischio oltre 70 posti di lavoro a cui va aggiunto l’indotto. Se abbiamo commesso degli errori li abbiamo fatti in assoluta buonafede. Siamo fiduciosi sull’operato della Magistratura e a disposizione delle Istituzioni per un confronto sulle case mobili poste sotto sequestro."

Cosa è accaduto
Il Camping Tiliguerta è un caso di eccellenza per ospitalità e servizi, per compatibilità ambientale e paesaggistica di tutte le strutture presenti, per ricerca di materiali eco-compatibili, per l’utilizzo di tecnologie a basso impatto e a risparmio energetico e per l’uso di impianti arborei e flora completamente autoctoni.

Il Campeggio è posizionato in un’area dedicata, sempre in collegamento e sottoposto al controllo periodico delle Autorità competenti. Sulla base della legge regionale 21 del 2011 che sancisce l’irrilevanza, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, dell’installazione di case mobili in strutture ricettive all’aria aperta, il Camping Tiliguerta ha acquistato e posizionato una serie di case mobili. Sono state scelte strutture realizzate in materiali eco-compatibili, in particolare in legno, per mitigare l’impatto visivo e integrarsi in maniera armoniosa con l’ambiente circostante.
Nel luglio 2016 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della legge regionale che fino a quel momento esonerava l’installazione delle case mobili dal parere preventivo della Soprintendenza.
Il Camping Tiliguerta, alla luce di questo, aveva posto in essere, da circa un anno, un confronto fiducioso con Regione e Soprintendenza per capire come uscire al meglio da questa impasse giuridica. 

“Spero  - conclude Deiana  - che in tempi brevissimi arrivi il dissequestro delle strutture per poter avviare e salvare la stagione turistica e l’occupazione dei nostri collaboratori. Siamo pronti ad avviare un dialogo costruttivo con tutte le autorità e gli enti coinvolti. Auspichiamo nuove norme che diano certezza e chiarezza, ne abbiamo bisogno per essere competitivi, come comparto, sul mercato nazionale e internazionale”. 

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