Cagliari

Operai De Vizia licenziati, protesta in municipio. Pili: “Vergognoso, padri di famiglia sviliti”

Il leader di Unidos, Mauro Pili evidenzia il degrado in città per le discariche abusive e sui social tuonano le polemiche per la vicenda di 18 lavoratori a casa

Operai De Vizia licenziati, protesta in municipio. Pili: “Vergognoso, padri di famiglia sviliti”

Di: Alessandro Congia


Mondezza e padri di famiglia, licenziati, quella che sto per raccontarvi è una storia drammaticamente vera, con atti e firme in calce. Succede a Cagliari, dove ci si può permettere di pagare la Tari più alta d'Italia con un servizio scadente quasi quanto quello nella città di Napoli ai tempi d'oro. Del resto l'appalto non a caso è finito nelle mani di una società campana, la De Vizia, da sempre responsabile di vita morte e miracoli dei rifiuti in terra sarda e non solo”.

Lo scrive nero su bianco Mauro Pili, sul suo profilo Facebook punta il dito contro una vicenda dai contorni poco chiari che interessano gli operai che questa mattina hanno inscenato un sit in per sollecitare l’attenzione del sindaco Massimo Zedda: “Una ventina di lavoratori dell'annoso servizio di raccolta della nettezza urbana sono a casa – scrive Pili - cacciati dopo oltre dieci anni di onorato servizio, mai contrattualizzati ma sempre sfruttati, mese dopo mese, ben oltre i 36 mesi di servizio necessari per la stabilizzazione, l'argomento è semplice: non vi riassumiamo per via del decreto dignità. Hanno avuto il coraggio di dirgli che non c'era più posto per loro, poco importa se non sono più in età da licenziamento, che hanno figli piccoli a carico – scrive Mauro Pili - ma questo è niente rispetto a quanto è successo nel 2016 quando questi lavoratori sono stati costretti con la minaccia della pistola del licenziamento a firmare una lettera con la quale hanno rinunciato alla loro anzianità. Se non rinunci all'anzianità tutti a casa, hanno firmato sotto ricatto – rincara Mauro Pili - e ora due anni dopo licenziati, senza anzianità di servizio e senza futuro. Può un comune, che paga trenta milioni di euro per un servizio scadente e tribale, consentire che una società titolare di un appalto pubblico ricatti in questo modo i propri lavoratori? E’ quanto chiede il leader di Unidos, è accettabile che nell'esercizio di un servizio pubblico si arrivi ad obbligare i lavoratori a rinunciare a diritti acquisiti come l'anzianità di servizio?  Sorge spontanea la domanda? ma in quale stato si consente tutto questo impunemente? sono metodi accettabili sui quali un Sindaco, una amministrazione possono tacere? 

Le discariche abusive in città

“Con 200 milioni di euro – evidenzia Mauro Pili - si sarebbe potuta fare una città modello, con cassonetti differenziati a scomparsa, come avviene nelle città evolute, dove non si licenzia come si vuole e dove il servizio viene controllato ora dopo ora”. 

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