Gavoi

Madre e sorelle di Rocca: "I beni alla figlia a 25 anni" . I Dore: "Un'astuzia"

Secondo i legali della famiglia della vittima, i Rocca vorrebbero evitare di rendere i beni del loro congiunto aggredibili dai Dore

Madre e sorelle di Rocca:

Di: Redazione Sardegna Live


Le due sorelle e la madre di Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato all'ergastolo come mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, risalente al marzo 2008, hanno avanzato una proposta transativa nell'udienza tenutasi oggi nel tribunale civile di Nuoro davanti alla giudice Tiziana Longu, nell'ambito della causa intentata dalle tre donne contro il congiunto con l'obiettivo di sottrargli i beni di cui è ancora titolare.

Per gli avvocati Massimo e Roberto Delogu, che rappresentano la famiglia di Dina Dore, e le avvocate Annamaria Busia e Francesca Calabrò, che tutelano gli interessi della figlia 13enne di Rocca, si tratterebbe però di un'astuzia con la quale si vorrebbe evitare di rendere i beni dell'uomo aggredibili dai Dore, beneficiari di una provvisionale dopo la condanna, e dalla stessa figlia, per il cui risarcimento è ancora in corso un'altra causa civile.

La proposta avanzata in data odierna è quella di intestare tutti gli immobili alla 13enne, conservando però l'usufrutto fino al compimento del venticinquesimo anno. Gli immobili, che sarebbero stati intestati al dentista secondo un patto fiduciario con i genitori di Rocca, dovrebbero rientrare nell'asse ereditario della famiglia. Madre e sorelle sostengono di aver speso la quota-parte ereditaria per pagare gli avvocati e onorare altri debiti del dentista, per una cifra di circa 800mila euro, per cui quel che resta dovrebbe andare a loro.

Le donne si sono offerte di pagare gli studi alla ragazza, chiedendo però l'abbandono della causa e del pignoramento da parte della famiglia Dore per il pagamento della provvisionale. I difensori della famiglia Dore hanno chiesto alla giudice un rinvio dell'udienza per poter valutare la proposta, la cui data sarà comunicata a breve.

Le avvocate Buisa e Calabrò hanno dato vita anche a un terzo procedimento civile, notificando l'atto di citazione anche per gli arretrati del mantenimento, quantificati in 58mila euro, e per il riconoscimento dello stesso a partire da ora. La prima udienza è prevista per il 28 settembre. 

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