Perdasdefogu

Veleni nel poligono di Quirra. La testimonianza di un militare: “Bonifiche senza guanti”

"Recuperavamo resti di proiettili anticarro, nonché parti metalliche di aerei, missili e mezzi blindati"

Veleni nel poligono di Quirra. La testimonianza di un militare: “Bonifiche senza guanti”

Di: Ansa


"Dal 2000 al 2005, nel poligono di Quirra a Perdasdefogu mi occupavo del recupero del materiale residuo delle esercitazioni. Non avevamo particolari disposizioni per usare protezioni tipo guanti, io non li usavo": così il militare siciliano Antonino Cangemi, 41 anni, sentito come teste dei Pm davanti al giudice monocratico del tribunale Lanusei, Nicole Serra, dove si celebra il processo a carico di otto militari accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri perché non avrebbero interdetto al pubblico le zone a rischio del poligono.

Una deposizione durata tre ore quella di Cangemi, che però in un primo momento aveva omesso il particolare dell'assenza di guanti protettivi per il recupero dei residui raccontato nel 2011 quando fu sentito per la prima volta dal commissariato di Palermo.

Tensione in aula, quindi, con i magistrati Biagio Mazzeo e Daniele Loi che lo hanno messo sotto torchio, ricordandogli la sua precedente e discordante testimonianza. Incalzato dalle contestazioni, il militare ha poi confermato la prima versione.

"Recuperavamo resti di proiettili anticarro, nonché parti metalliche di aerei, missili e mezzi blindati. Non adottavamo particolari precauzioni per lo smaltimento: indossavamo esclusivamente la tuta mimetica e gli anfibi. Io non ho mai usato guanti", ha ribadito. Cangemi ha anche raccontato che nel 2002 si era ammalato. "Leucemia linfatica" fu la diagnosi dell'ospedale Businco di Cagliari, ma i medici si sbagliavano.

"L'analisi del linfonodo che mi era stato asportato ha chiarito che si trattava di un linfonodo 'iperplastico reattivo da stress termico' e quindi ritenuto non patologico", ha spiegato. Quattro le ore dell'udienza dedicate invece all'ispettore capo della Questura di Nuoro Roberto Secchi, che era stato sentito per almeno otto ore nella scorsa udienza. Secchi ha confermato quanto detto in quella sede a proposito delle indagini che gli erano state affidate dalla Procura, facendo un'analisi più dettagliata dei residuati bellici e militari ritrovati. Il processo è stato aggiornata al 22 novembre prossimo.

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