In Sardegna

Bulzi ha dato l’addio al cantadore Francesco Cubeddu

Il 29 ottobre avrebbe compiuto 93 anni. È stato tra i grandi del canto a chitarra

Bulzi ha dato l’addio al cantadore Francesco Cubeddu

Di: Antonio Caria


Il canto sardo a chitarra ha perso uno dei suoi più grandi esponenti: Francesco Cubeddu di Bulzi. È stato, a detta degli esperti, uno dei più grandi cantadores che la Sardegna abbia mai avuto. Nato proprio nel paese dell’Anglona il 29 ottobre del 1924, ha esordito, quasi per caso, nel 1944 a Perfugas, per la festa della Madonna degli Angeli.

Per l’occasione ebbe modo di confrontarsi con altri tre mostri sacri come Antonio Desole, Mario Scanu e Luigino Cossu accompagnati dal chitarrista Adolfo Merella. Dopo quella serata perfughese si susseguirono gli inviti in altre località dell’isola. Una vetrina importante per lui fu la partecipazione al “Concorso per cantanti sardi”, manifestazione inserita all’interno del festival del ferragosto sassarese. Una vittoria importante per il giovane Cubeddu che si lasciò alle spalle, oltre al già citato Desole, anche altri due grandi di questo genere musicale come Pietro Porqueddu e Giovanni Cuccuru.

Il suo nome iniziò a farsi conoscere anche fuori dal territorio sardo, tanto che fu chiamato per varie serate sia nella penisola (Roma, Milano e Genova tra le altre) e all’estero. Discograficamente esordì nel 1959 per la Vis Radio, assieme a Salvatore Virdis, il chitarrista Aldo Cabizza e il fisarmonicista Antonio Ruju. Per la stessa casa discografica napoletana incise dal 1961 al 1963. Dopo un ulteriore registrazione, datata 1967, seguì l’ultima per la Vox Folk Record, stavolta accompagnato alla chitarra Giovanni Migheli. Ebbe modo di esibirsi anche a Radio Cagliari e Sardegna Canta.

Una carriera lunghissima la sua, durata fino alla metà degli anni novanta. Come ha scritto il professor Giovanni Perria nel suo libro “La Gara a Chitarra e i suoi protagonisti” «il più dichiaratamente tradizionalista dei cantadores sardi del dopoguerra, e uno degli esecutori in assoluto più classici, è stato il meno ancorato al passato, il più innovatore». Infatti, assieme a Merella, fu l’inventore del canto in Fa diesis. Un altro riconoscimento fu il diploma di “Maestro del Folklore”, che gli è stato assegnato nel 1987 a Nuoro in occasione della “Sagra del Redentore”. A lui si sono ispirati alcuni degli interpreti attuali. Se n’è andato sabato sabato 14 ottobre, alla soglia dei 93 anni, lasciando un grande vuoto nell’ambiente del canto sardo a chitarra, soprattutto tra i suoi tanti estimatori che lo considerano il più grande cantadore a chiterra di tutti i tempi.

 

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