Alghero

Una stele per ricordare il poeta catalano Salvador Espriu. Presente anche l'assessore alla Cultura di Barcellona

Questa mattina sui bastioni Marco Polo si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della stele per ricordare Salvador Espriu, grande poeta catalano, realizzata dallo scultore Mario Nieddu e donata dal Comune di Barcellona alla città di Alghero.

Una stele per ricordare il poeta catalano Salvador Espriu. Presente anche l'assessore alla Cultura di Barcellona

Di: Redazione Sardegna Live


Questa mattina sui bastioni Marco Polo si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della stele per ricordare Salvador Espriu, grande poeta catalano, realizzata dallo scultore Mario Nieddu e donata dal Comune di Barcellona alla città di Alghero. 

"Per una suite Algueresa" è l'opera per omaggiare il poeta catalano scoperta questa mattina sui Bastioni di Alghero, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco Mario Bruno e dell'assessore alla Cultura di Barcellona, Jaume Ciurana. La cerimonia si è aperta con un minuto di silenzio per la tragica morte di centinaia di migranti nel mar Mediterraneo, a cui si è unito il ricordo per l'uccisione di un professore nell'istituto Joan Fuster di Barcellona.

 

Salvador Espriu i Castelló (Santa Coloma de Farners, 10 luglio 1913 – Barcellona, 22 febbraio 1985) è stato un poeta, drammaturgo e romanziere catalano.

Le sue opere sono scritte in lingua catalana. Sulle orme del padre studiò Diritto presso l'Università Autonoma di Barcellona, dove si laureò nel 1935. In questa epoca conobbe e frequentò il poeta Bartomeu Rosselló-Pòrcel. Nel 1936 iniziò gli studi di letteratura classica ed egittologia, studi che interruppe nel 1936 allo scoppiare della guerra civile spagnola. Finita la guerra fu proibito l'insegnamento della lingua catalana e fu soppressa l'Università Autonoma di Barcellona. Nel 1966 Espriu partecipò ad una riunione clandestina promossa dagli studenti universitari e alla quale presero parte diversi intellettuali catalani. Per questo fu scoperto, multato ed arrestato. Fu uno dei quattro padri fondatori dell'Associazione di scrittori in lingua catalana. Espriu fu uno scrittore molto prolifico e poliedrico; tuttavia le sue opere si possono raggruppare in quattro grandi categorie: liriche, elegiache, satiriche e didattiche. Insieme a Josep Pla e a Josep Maria de Segarra fu uno dei primi scrittori che, nonostante i divieti, riprese a scrivere in lingua catalana.

Le sue principali opere letterarie sono tre: Il cimitero di Sinera (El cementiri de Sinera, dove Sinera sta per Arenys letta al contrario), La prima storia di Esther (Primera història d'Esther) e La pelle del toro (La pell de brau), che probabilmente è anche la sua opera più conosciuta e con la quale Espriu esterna la sua visione delle problematiche storiche, morali e sociali della Spagna dei suoi tempi. La sua poesia del dopoguerra è caratterizzata da un profondo ermetismo. Ricorrente e ossessiva è la presenza della morte, della tristezza del mondo rovesciato dalla guerra (per questo rovesciò nelle sue liriche anche il nome della sua tanto amata Arenys in Sinera), della solitudine e dell'impotenza dell'uomo davanti all'evolversi funesto della storia.

 

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