Milano

“Mangio solo frutta da 3 anni e non sono mai stata meglio in vita mia”, la storia di Annabella

Cos’è il fruttarismo? Questa intervista ci aiuterà a capirlo meglio ma, in nessun modo, vuole o può indicare il corretto modo di alimentarsi per stare in salute

“Mangio solo frutta da 3 anni e non sono mai stata meglio in vita mia”, la storia di Annabella

Di: Sabrina Cau


“Libera, selvaggia e felice” si definisce così Annabella Pozzoli. Una ragazza solare e piena di energia che ha deciso di cambiare in modo radicale la propria vita e, soprattutto, il proprio modo di nutrirsi. Ha un legame con la natura molto forte e diretto e, a sentirla parlare, si percepisce un’anima solare e luminosa. La sua particolarità?

È fruttariana quindi si nutre di sola frutta, ma ogni tanto e per periodi di tempo molto lunghi (l’ultimo di 300 giorni) diventa liquidariana e ingerisce solo i succhi di quella frutta, mai alcun cibo solido, nemmeno per sbaglio.

Ma conosciamola meglio.

Una casa a Camirate in provincia di Como, un lavoro a Milano e Varedo come psicoterapeuta Emdr (una psicoterapia che aiuta ad elaborare i sintomi e il disagio emotivo collegati ai traumi), una famiglia e tanti amici. Una vita organizzata alla perfezione che però non la rendeva felice.

“Lavoravo 11 ore al giorno prigioniera nella famosa ruota del criceto e mi sentivo incompleta - racconta Annabella ai microfoni di Sardegna Live - ho 40 anni e fino a 5 anni fa il mio stato di salute era pessimo. Entravo e uscivo dagli studi medici in continuazione, mille esami e mille controlli, ma nessuna soluzione definitiva. Per vent’anni della mia vita sono stata sempre malata, ero ancora bambina quando ho cominciato ad avere forti emicranie, sinusite, difficoltà digestive e problemi agli occhi e non solo. A 17 anni ho sviluppato una gravissima forma di acne nodulo-cistica che mi ha accompagnato per lungo tempo anche dopo l’adolescenza. Passavo le ore davanti allo specchio a cercare di nascondere quei brutti brufoli con il make-up - ci confida con un tono di voce diventato più triste - ho sofferto di cisti ovariche e durante il ciclo mestruale stavo così male da non riuscire nemmeno a lavorare. Vivevo da malata”.

“Per i problemi alla pelle ho fatto il pellegrinaggio da diversi dermatologi, ma nessuno riusciva a venire a capo di nulla. Alla fine, uno specialista al quale mi ero rivolta ormai stremata, mi consigliò la pillola anticoncezionale e un antibiotico, ma la mia salute venne compromessa ulteriormente e la circolazione linfatica delle mie gambe cominciò a presentare delle anomalie. Non potevo stare in piedi per più di 30 minuti per via del gonfiore, non riuscivo a portare i tacchi e non indossavo mai una gonna perché mi vergognavo delle caviglie visibilmente gonfie e doloranti. Insomma, se dovessi raccontare l’odissea vissuta tra medici, malattie e terapie, parlerei fino a domani”.  

“Avevo 26 anni quando mia madre si ammalò di tumore al seno e, morì dopo 5 anni di continui entra ed esci dagli ospedali. Cominciai, a quel punto, a farmi alcune domande: è possibile che non ci fosse nessuna correlazione tra la malattia di mia madre, tutti i miei disturbi e l’alimentazione? Studiai a fondo il legame tra cibo e salute, mi informai documentandomi con i migliori esperti del settore e presi una decisione che cambiò la mia vita per sempre: niente più farmaci, ma molta più attenzione a ciò che ingerivo. Ho smesso di mangiare carne e immediatamente ho notato un miglioramento nella sintomatologia dell’acne. In seguito, ho evitato anche le uova e tanti altri alimenti”.

A questo punto Annabella interrompe il suo racconto per puntualizzare: “Il mio intento è solo quello di condividere la mia esperienza personale per aiutare chi non riesce a trovare l’origine dei suoi disagi fisici. Tuttavia - precisa - non voglio dispensare consigli a nessuno o suggerire l’adozione di comportamenti salutari di nessun tipo, consultate sempre il parere di un medico esattamente come ho fatto io all’inizio del mio percorso”.

Si ferma ancora un attimo e riprende a raccontarci di sua madre, alla quale era profondamente legata: “Lei non era solo la mia mamma, era sorella e amica del cuore. Il mio pilastro, un angelo sul quale poter sempre contare. La sua perdita cambiò qualcosa dentro di me, non so come spiegarlo, sentivo che la mia vita non c’entrava nulla con chi ero realmente.  Ho deciso così di assecondare la vera me stessa e fare un viaggio spirituale in India, uno dei miei sogni da sempre”.

“L’india mi ha conquistata, fin da subito, e mi sono immersa nel suo mondo senza alcuna difficoltà. È lì che sono diventata totalmente vegetariana con l’aggiunta saltuaria di uova e pesce, poiché ero terrorizzata dalla famigerata carenza di proteine. Ma da quando ho cambiato il modo di nutrirmi le mie analisi cliniche sono sempre state perfette e non hanno mai evidenziato un ridotto apporto di nutrienti” ci dice soddisfatta.

“‘Devi solo essere felice’ così rispose il mio amico indiano quando gli chiesi un consiglio sulla mia decisione di rimanere in India, ‘Fai solo quello che desideri fare’. Grazie a lui sono riuscita a trovare lavoro in un ristorante vegano crudista e, a iniziare la mia nuova realtà in quella terra. Ho lasciato casa in Italia e venduto la macchina, poi ho trasferito tutti i miei pazienti online, dallo studio. Intanto mio padre faceva di tutto per riportarmi da lui, più volte ha affrontato il viaggio per convincermi a tornare a casa, ma senza successo. La mia decisione era irremovibile. Avevo trovato alloggio nella giungla insieme ai miei colleghi di lavoro, dove dormivo praticamente a cielo aperto, un’esperienza che consiglio a tutti. È meraviglioso! Naturalmente con la tendina antizanzare! (ride). All’epoca non sapevo ancora che invece, contro tutte le mie aspettative, il mio posto nel mondo non era quello”.

Si, perché il disegno che il destino aveva in serbo per Annabella era un altro. Arriva in Thailandia per cambiare il suo visto e, dopo una serie di peripezie degne di una scenografia di un film d’avventura, si innamora della cultura thailandese e di quella spiritualità che l’ha sempre affascinata. Si trasferisce nell’isola di Koh Phangan.

“L’isola del quarzo rosa, la pietra dell’amore incondizionato - esclama con entusiastica meraviglia - Qui si vive sereni e in pace, ci si sente protetti e lontani da ogni negatività.  Io esco di casa e lascio la porta aperta, non ho alcun bisogno di usare la chiave, per esempio. Nessuno ruba o compie atti di violenza. Questo è il mio posto nel mondo del cuore! Un luogo pieno di storie magnifiche come la mia, le persone arrivano per una vacanza di pochi giorni e non vanno più via. È qui che ho iniziato a mangiare solo vegano, è stato facile perché Koh Phangan è un’isola ‘vegan friendly’ e ci son tanti ristoranti vegani o che e offrono opzioni vegane. In quel periodo continuavo a stare male (anche se non come prima) e così decisi di seguire un trattamento Ayurvedico. Una cura che non ha funzionato e, a quel punto, l’unica cosa che mi restava da fare era seguire ciò che il mio corpo mi chiedeva. Non riuscivo ad ingerire più niente, ho fatto un digiuno ad acqua per tre giorni, al termine del quale mi sono sentita davvero molto bene. Era come se il mio corpo si fosse resettato e chiedesse qualcosa di diverso. Da quel momento, iniziando con una succosa papaya gialla, sono diventata crudista al 100%. All’inizio mangiavo anche frutta secca o insalata con poco olio e limone e, in seguito, solo frutta fresca. In un mese di crudismo la mia pelle è guarita del tutto. Da allora sono passati tre anni e non mi sono mai sentita meglio in tutta la mia vita, niente più sintomi di malattie invalidanti o stanchezza cronica. Pelle e capelli stupendi. Sono piena di vitalità e posso dire con sicurezza che dopo ben 21 anni di sofferenza, sto finalmente bene. Essere fruttariana - aggiunge - mi ha fatto capire cosa significa avere un corpo funzionante, prima non era così.”

Annabella periodicamente, per stare ancora meglio, “si concede” la dieta dei succhi e diventa liquidariana.

“Ho terminato da poco i miei 300 giorni di dieta dei succhi, in cui ho bevuto succo di sola frutta, ma ripeto: evitate il “fai da te” è pericolosissimo e i sintomi del detox non sono una passeggiata. Io ho effettuato una pulizia intestinale e seguito tantissimi protocolli uno, per esempio, per l’eliminazione dei vermi intestinali del quale, per i più coraggiosi, c’è un video sulla mia pagina Facebook. Ho eliminato così tanti vermi e parassiti da spaventarmi - ci confida – mi sono sottoposta a più di 450 sedute di terapia gravitazionale con una terapeuta dell’isola che ha studiato a New York. Insomma, diventare fruttariani necessita di un lungo e attento percorso di transizione”.

“Volevo farvi partecipi anche del mio digiuno di 41 giorni di succo d’anguria perché è stata l’esperienza più spirituale della mia vita – aggiunge - È un succo davvero magico, non so nemmeno come, ma ti fa credere in un mondo migliore, ti rasserena – ci dice con entusiasmo - Mangiare frutta ti fa sentire più positiva e felice. Io non conosco l’odio o il rancore. Come è facile immaginare, nella mia pagina facebook arrivano commenti di tutti i tipi, alcuni meravigliosi, altri davvero volgari. Molte persone si rivolgono a me con odio, io rispondo mettendo dei confini naturalmente, solo per il bene delle anime meravigliose che seguono la mia pagina e, soprattutto per il bene di quelle stesse persone che scrivono commenti volgari. Lo faccio sempre con amore e con energia positiva”

Prima di congedarci da lei abbiamo un’ultima curiosità: ma non hai mai voglia di una pizza?

“No, mai! Ho eliminato tutti i parassiti e niente, nel mio corpo, richiede di mangiare quel tipo di cibo. Sentire l’odore della pizza non mi infastidisce, a meno che non ci sia il formaggio, ma non la mangerei mai”

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