Roma

Di Maio: 'Italia difende diritti, come in casi Regeni e Zaki'

Alla Farnesina la XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d'Italia nel mondo

Di Maio: 'Italia difende diritti, come in casi Regeni e Zaki'

Di: Redazione Sardegna Live


Oggi e domani si svolgerà alla Farnesina la XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d'Italia nel mondo. Interverrà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"La diffusione del virus ha ricordato a tutti che oggi ci troviamo di fronte ad uno scenario globale segnato da tratti sempre più incerti, inattesi e imprevedibili. Per questo l'azione degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici è così importante. Oggi più che mai", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel suo intervento alla XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici alla Farnesina.

"La diffusione del virus - ha sottolineato il ministro - ha ricordato a tutti che oggi ci troviamo di fronte ad uno scenario globale segnato da tratti sempre più incerti, inattesi e imprevedibili. Le relazioni internazionali non sono più soltanto una 'scacchiera' statica dove gli Stati sovrani cooperano o si confrontano protetti dai loro confini. Il mondo di oggi è anche - e forse soprattutto - una rete di connessioni e interdipendenze dinamiche: un insieme di opportunità importanti, ma anche di sfide complesse. Un mondo dove è divenuto fondamentale saper gestire i tanti flussi che lo attraversano: flussi di persone, merci, dati e informazioni, capitali e tecnologie".

"Per navigare in questo scenario in rapida evoluzione - ha detto Di Maio - la diplomazia resta uno strumento essenziale. Serve infatti una politica estera in grado di interpretare e anticipare i cambiamenti, di coniugare analisi politica e promozione economica. Serve una diplomazia che abbia profondità strategica, senso delle priorità e una visione realistica del ruolo internazionale dell'Italia. Servono strumenti innovativi e risorse adeguate per una Farnesina chiamata ad agire con rapidità, efficacia e lungimiranza a tutela dell'interesse nazionale del Paese. Per questo l'azione degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici è così importante. Oggi più che mai".

"La collocazione geopolitica dell'Italia, la sua vocazione all'export e la sua natura di società aperta ci spingono tradizionalmente al dialogo, alla cooperazione internazionale, alla mediazione e al multilateralismo", ha aggiunto il ministro Di Maio. "Si tratta di un approccio prezioso, la cui validità è stata confermata dalle lezioni apprese con la pandemia e che abbiamo messo al centro della nostra Presidenza del G20", ha sottolineato il ministro. L'ancoraggio all'Occidente è uno dei "punti fermi" da cui l'Italia deve partire "per maturare una nuova consapevolezza strategica, sullo sfondo di un ordine globale in cui convivono cooperazione, competizione e confronto". "In un tempo in cui si parla con troppa superficialità di declino dell'Occidente, non dobbiamo smettere di lavorare per mantenere salda la nostra appartenenza alla comunità euro-atlantica e ai valori che essa custodisce. Democrazia liberale, diritti e libertà fondamentali dell'individuo sono valori e principi che condividiamo con i partner dell'Unione Europea, della NATO e del G7, che decliniamo nella nostra azione quotidiana alle Nazioni Unite, all'OSCE e negli altri fora multilaterali cui partecipiamo", aggiunge Di Maio.

"Lo abbiamo ribadito, da ultimo, attraverso la firma del Trattato del Quirinale con la Francia. Vogliamo che questo Trattato contribuisca al rafforzamento del progetto europeo e dei suoi valori. Sviluppare i rapporti bilaterali con la Francia, la Germania e la Spagna e gli altri partner europei sarà particolarmente importante, soprattutto in un anno, il 2022, in cui è previsto concludersi il percorso della Conferenza sul Futuro dell'Europa e in cui l'Unione Europea affronterà temi cruciali per i nostri interessi nazionali: Unione sanitaria, transizioni verde e digitale, riforma del Patto di Stabilità, difesa comune e autonomia strategica aperta, gestione dei flussi migratori, allargamento e revisione dei meccanismi decisionali delle istituzioni europee", sottolinea il ministro.

"Desidero qui rivolgere un pensiero a quanti hanno contribuito all'amicizia tra l'Italia e questi Paesi, Africa e America Latina, anche al costo del più alto sacrificio, come testimoniato dall'esempio dell'Ambasciatore Luca Attanasio - al quale verrà più tardi intitolata una sala della Farnesina -, del Carabiniere Vittorio Iacovacci e dell'autista Mustapha Milambo", ha poi detto il ministro degli Esteri annunciando la decisione di conferire ad Attanasio, ucciso in un agguato in Congo lo scorso febbraio, il titolo onorifico di Ambasciatore di grado.

L'Italia crede "nella centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali", "un cardine della nostra azione di politica estera"; "ne è un esempio l'azione costante che portiamo avanti al fine di ottenere verità e giustizia sulla barbara uccisione di Giulio Regeni. Ne è un altro esempio l'impegno discreto ma determinato che abbiamo messo in campo sul caso Zaki, ottenendo con la sua scarcerazione un primo risultato, a testimonianza dell'importanza della presenza del corpo diplomatico italiano a Il Cairo al massimo livello". "Voglio rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente Sergio Mattarella per il suo straordinario contributo alla nostra azione di politica estera", ha detto Di Maio nel suo intervento alla XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici alla Farnesina. "Dalle importanti visite che ha compiuto all'estero ai numerosi Capi di Stato che ha accolto a Roma: ogni suo incontro e contatto ha dato lustro, prestigio e autorevolezza all'Italia - ha sottolineato Di Maio - La ringrazio, a nome della Farnesina e mio personale, per questo impagabile sostegno".

"È ancora più urgente continuare a richiamare con forza gli attori libici a un impegno costruttivo per definire quanto prima un orizzonte chiaro per il processo elettorale, che deve essere libero, equo, inclusivo e credibile". Di Maio ha ricordato che, "nonostante il nostro incessante lavoro insieme ai partner internazionali, le prospettive permangono incerte, come la questione della scadenza elettorale fissata al 24 dicembre", e ci sono "crescenti tensioni sul terreno", che allontanano "il ritiro di mercenari e combattenti stranieri".

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