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S.s. 131: una trappola mortale

Da quanti anni ormai gli automobilisti sardi sospirano e imprecano contro le deviazioni della 131? Una strada quest'ultima, che permette le comunicazioni tra il nord ed il sud dell'isola senza dover affrontare tortuose stradine di montagna, o peggio, nelle nostre pianure, strade a due corsie con doppio senso di marcia che inducono a viaggiare a velocità elevate ma senza sicurezza alcuna.

S.s. 131: una trappola mortale

Di: Redazione Sardegna Live


Da quanti anni ormai gli automobilisti sardi sospirano e imprecano contro le deviazioni della 131?

Una strada quest'ultima, che permette le comunicazioni tra il nord ed il sud  dell'isola senza dover affrontare tortuose stradine di montagna, o peggio, nelle nostre pianure, strade a due corsie con doppio senso di marcia che inducono a viaggiare a velocità elevate ma senza sicurezza alcuna. 

Eppure nell'ultimo decennio, o poco più, anche questa unica dorsale sarda che consente o dovrebbe consentire una percorrenza più sicura, è martoriata dalle continue e soprattutto infinite deviazioni per permettere manutenzioni o la realizzazione di nuovi tratti stradali.

Deviazioni che spesso però diventano causa di rallentamenti perché realizzate per un transito provvisorio e dunque con una sola corsia per senso di marcia. Normalmente sono collocate in maniera parallela alla strada che si vuole ricostruire, ma molto più spesso, in caso di sola manutenzione, si realizzano utilizzando le due corsie di un senso di marcia rendendole a doppio senso. E qui nascono i pericoli maggiori anche per gli automobilisti più avveduti.

La fretta, la distrazione, o l'esasperazione perché i veicoli che ci precedono sono lumache, sono spesso elementi che scatenano pericolosi incidenti. Un sorpasso azzardato, un colpo di sonno, una mosca che ti rompe, il telefono che squilla.....e buumm!!

Ed anche chi viaggia nella sua corsia, armato di santa pazienza, si trova coinvolto senza colpe nell'impatto mortale. Cosi è stato qualche settimana or sono per una coppia di sposini che rientrava dalla città dopo una giornata di allegro shopping estivo. Percorrevano il tratto di strada che da Ghilarza conduce fino ad Olbia. Teoricamente una 4 corsie, ma nella pratica ridotta a due, a causa di una famigerata deviazione. In questo periodo il rifacimento dell'asfalto ha ridotto a due corsie il tratto che fiancheggia il bellissimo sfondo del lago Omodeo ed il paese di Sedilo.

Un pezzo di strada che chi va verso Olbia percorre in salita trovandosi incanalato nella sua corsia tra guardrail ed il senso opposto di marcia. Senza possibilità alcuna di evitare l'impatto nei casi di invasione di corsia altrui. Una vera trappola!!

Così, anche la coppia, nulla ha potuto per evitare lo scontro frontale, che poteva avere conseguenze più drammatiche, quando un altro automobilista in preda alla fretta ha tentato di sorpassare un camion che rallentava il suo cammino.

I limiti posti in quel tratto impongono una velocità di 30 Km/h. Una vera ipocrisia considerando che i veicoli che lo percorrono non sono biciclette, ma auto. Anche l'autista più cauto non riuscirà ad attenersi a quel limite, e se lo dovesse fare si prenderà una strombazzata da chi lo segue, o peggio provocherà quei sorpassi causa di incidenti come quello descritto. Ci sembra dunque demagogo attribuire sempre la responsabilità alla velocità, che pure va limitata in tali situazioni. 

Se le istituzioni pubbliche responsabili o le ditte appaltatrici non vogliono solo lavarsene le mani, imponendo limiti di velocità insostenibili, dovranno dunque studiare soluzioni più adeguate per tutelare la vita di chi percorre questi tratti così pericolosi.

Lungi dal voler salire nella cattedra del sapientone, riporto qui una frase del padre dello sposino coinvolto nello scontro: “ Si potrebbe asfaltare una corsia per ogni senso di marcia alla volta. In tal modo le auto camminerebbero separate dal guardrail”.

Aggiungo che forse si potrebbe anche asfaltare una sola corsia per volta. E pazienza se l'obbiezione è quella dei maggiori costi o tempi più lunghi. Una vita umana non ha prezzo. E in tali situazioni si rischia quotidianamente di pagarne uno altissimo...

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