Una nuova era per la gestione delle malattie tumorali in Sardegna ha preso il via. I pazienti provenienti da tutte le zone dell'Isola saranno ora assistiti infatti dal sistema sanitario tramite i Centri Accoglienza e Supporto/Servizi (CAS), mentre i Percorsi Diagnostici e Terapeutici Assistenziali (PDTA) saranno standardizzati in tutta la regione per garantire un accesso uniforme alle cure e una continuità nell'assistenza lungo tutte le fasi diagnostiche e terapeutiche relative alle diverse patologie oncologiche, a vantaggio di tutti i pazienti sul territorio.

Ieri, giovedì 20 novembre, si è tenuta la prima riunione del nuovo Coordinamento della Rete Oncologica, istituito dalla Regione, durante la quale sono stati delineati gli obiettivi, le priorità e il metodo di intervento. È stata anche condotta un'analisi dettagliata delle criticità nell'ambito dell'assistenza oncologica sarda. All'incontro hanno preso parte specialisti di varie discipline mediche, psicologi, rappresentanti delle professioni sanitarie e delle associazioni dei pazienti.

Durante questo incontro, l'assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, ha sottolineato con vigore l'importanza dei nuovi Tavoli tecnici CAS e PDTA approvati di recente, "Ritengo fondamentale – ha dichiarato Bartolazzi – che questi organismi operino in modo concreto e coordinato per garantire una piena e uniforme attuazione dei punti di accesso e dei percorsi clinici della rete oncologica in tutto il territorio sardo. La nostra priorità è assicurare che ogni paziente, indipendentemente dal luogo in cui vive, possa contare sugli stessi standard di cura e su un’assistenza continua e integrata. Stiamo costruendo una rete realmente capace di rispondere ai bisogni delle persone, mettendo al centro la qualità, l’equità e la trasparenza del percorso assistenziale".

Tra i punti all’ordine del giorno anche l’informatizzazione della rete oncologica, per la quale è a buon punto il processo di interlocuzione con Ares. È stata inoltre sottolineata l’importanza del sito della rete, che diventerà uno strumento essenziale sia per gli operatori sia per i pazienti.