L’approvazione del Dl Sicurezza (Dl 11 aprile 2025, n. 48) rischia di infliggere un colpo durissimo all’agricoltura sarda e, in particolare, alla filiera della canapa, un settore storico e strategico per l’Isola. A sostenerlo e a denunciarlo è Silvio Lai, parlamentare sardo del Partito Democratico e componente della Commissione Bilancio alla Camera, che punta il dito contro un provvedimento che minaccia posti di lavoro, investimenti e sviluppo sostenibile.

“L’approvazione del Dl Sicurezza (Dl 11 aprile 2025, n. 48) rappresenta un danno certo, non più solo un rischio, per la Sardegna e per la filiera agricola della canapa, una coltura storica e radicata nell’isola sin dal Medioevo e consolidata nel XIX secolo.” Lo dichiara Silvio Lai, parlamentare sardo del Partito Democratico e componente della Commissione Bilancio alla Camera.

“Le nuove disposizioni del decreto, con l’inserimento del divieto della coltivazione, produzione, trasformazione e vendita delle infiorescenze della canapa, colpiscono oltre 500 ettari di terreni coltivati a canapa e un comparto che già oggi dà lavoro diretto e indiretto a più di 300 persone tra agricoltori, cooperative e trasformatori”, sottolinea Lai. “Si tratta di una misura ingiusta, miope e antiscientifica, che criminalizza una filiera agricola virtuosa e sostenibile, pilastro di molte comunità rurali e alternativa ecologica alle colture intensive".

“La canapa – prosegue Lai – coltivata tra l'altro per usi tessili e alimentari da secoli in Sardegna, rappresenta un patrimonio storico che oggi trova nuova linfa nella produzione sostenibile e nella green economy. Ma il Dl Sicurezza cancella con un colpo di penna anni di investimenti e progetti di riconversione agricola, danneggiando un settore che offriva un’alternativa concreta al declino delle aree interne e alla disoccupazione giovanile".

"Secondo le stime delle associazioni di categoria, il danno economico potenziale supera 1,5 milioni di euro l’anno, tra mancati ricavi e investimenti persi - spiega Lai -. Il governo ha scelto la repressione cieca e il furore ideologico anziché la regolamentazione intelligente colpendo non la criminalità, ma gli agricoltori che con coraggio hanno puntato su una coltura antica e innovativa. È un errore gravissimo, che va contro la vocazione green della Sardegna e contro le politiche europee per la sostenibilità e l’agricoltura circolare".

Silvio Lai sottolinea come questo divieto "sia inutile" rispetto agli obiettivi propagandistici del governo: “La canapa per tutti gli usi, tessili, farmaceutici e perfino ricreativi, arriverà comunque dal resto dei paesi europei, dove la normativa è più moderna e rispettosa di questa coltivazione. Si crea solo un danno competitivo per i nostri produttori, senza alcun vantaggio per la sicurezza.”

Infine, Lai segnala la possibilità di contestazione legale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea: “La norma colpisce in modo sproporzionato un’attività agricola legittima, in violazione dei principi europei di libera circolazione delle merci e di proporzionalità delle sanzioni.”
“Il Partito Democratico continuerà la sua battaglia in Parlamento e nelle istituzioni regionali per tutelare gli agricoltori sardi e garantire un futuro di sviluppo sostenibile alla nostra terra. Serve chiarezza normativa, sostegno alla filiera e stop a provvedimenti ideologici che tradiscono la storia agricola e le prospettive di lavoro della Sardegna”, conclude Silvio Lai.